Ecco il testo modificato:
“Per molti anni ho creduto che Kamala Harris fosse indiana, perché parlava solo delle sue origini indiane. A un certo punto è diventata nera.” Queste parole di Donald Trump, pronunciate durante un’intervista alla National Association of Black Journalists, hanno suscitato l’indignazione del pubblico. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha inoltre affermato: “Sono stato il miglior presidente per i neri dai tempi di Abraham Lincoln”. La dichiarazione del tycoon è stata accolta da fischi e urla.
Casa Bianca: “Trump offensivo sull’identità razziale di Harris”
I commenti di Trump sull’identità razziale di Harris sono “offensivi” e “ripugnanti”. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre, rispondendo a una domanda sulle parole del tycoon durante un’intervista alla Nabj (la più importante associazione di giornalisti afroamericani con oltre 4mila membri), in cui ha messo in discussione l’origine “black” della sua rivale nella corsa per la Casa Bianca. “Nessuno ha il diritto di dire a qualcuno chi è. Lei è la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Dobbiamo portare un po’ di rispetto al suo nome, punto”.
Trump: “Pronto a valutare le dimissioni se la salute peggiora”
L’ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca ha anche detto che prenderebbe “assolutamente” in considerazione l’ipotesi di dimettersi qualora venisse eletto e la sue condizioni di salute peggiorassero. “Sono pronto ad affrontare un test cognitivo se anche Harris lo fa”, ha detto ancora Trump.
Harris incassa l’endorsement del sindacato dell’auto
Intanto il potente sindacato dell’auto Uaw ha annunciato il suo endorsement per Kamala Harris. Un sostegno importante soprattutto nello stato principale del settore, quello in bilico del Michigan, dove c’è la capitale dell’auto: Detroit.
Il toto nomi per il vice presidente di Kamala
E continua il toto nomi per il vice presidente che Harris dovrebbe annunciare nei prossimi giorni. Secondo quanto riportato da Axios, la scelta potrebbe ricadere su un governatore poiché la campagna sta facendo pressione sui finanziatori di Wall Street affinché stacchino il prima possibile gli assegni con le loro donazioni in quanto una norma della Sec vieta contributi ai ticket presidenziali che includono il capo di uno Stato in carica. Se questo fosse vero, il primo da escludere sarebbe Mark Kelly, l’unico senatore in corsa, mentre resterebbero in gara i governatori di Kentucky (Andy Beshear), Minnesota (Tim Walz) e Pennsylvania (Josh Shapiro).
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