Un’azione canaglia. La visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán della scorsa settimana a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin ha contravvenuto ai trattati della Ue.
È quanto ha comunicato nella giornata di ieri il servizio legale della Ue agli stati membri secondo cui le azioni di Orbán, che ricopre la funzione di presidente di turno della Ue, ha violato i trattati comunitari che vietano qualsiasi «misura che possa compromettere il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione».
È quanto riporta il Financial Times citando tre persone a conoscenza della questione. La visita di Orbán non è stata annunciata né tanto meno concordata con Bruxelles e ha suscitato una dura condanna da parte degli alleati della Ue e della Nato che hanno prontamente dichiarato che Orbán non li rappresentava nei suoi colloqui con il presidente russo. Orbán ha inoltre violato una disposizione legale che invita tutti i membri a svolgere attività di politica estera «senza riserve, in uno spirito di lealtà e solidarietà reciproca».
«È stato un errore politico andare a Mosca – ha dichiarato al Ft il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel -. In 10 anni, non ho mai visto una reazione così severa alle azioni di un paese da parte degli altri 26… è stato un cartellino giallo».
«Questo è un problema – ha aggiunto Michel -. Questo modo di agire non è accettabile». L’Ungheria ha assunto la presidenza semestrale della il 1 luglio, appena quattro giorni prima del viaggio di Orbán a Mosca. Alcuni paesi membri ritengono che Orbán abbia abusato di questo status per dare maggiore peso al suo incontro con Putin che è sotto sanzioni Ue per la sua guerra di aggressione all’Ucraina. Nel suo viaggio Orbán ha caldeggiato immediati colloqui di pace per porre fine alla guerra, in diretta contraddizione con la politica dichiarata dell’UE e della Nato che esclude tali discussioni senza il sostegno dell’Ucraina. La situazione è divenuta ancora più incandescente dopo l’attacco missilistico russo all’ospedale pediatrico di Kiev. Michel ha descritto l’attacco all’ospedale come un crimine di guerra´, dicendo che mostrava la
risposta politica´ di Putin alla cosiddetta missione di pace di Orbán. Michel ha detto di aver incontrato Orbán al vertice della Nato a Washington e di essere in contatto con gli altri leader dell’Ue per decidere come procedere.
`Con un tentativo di dividere l’Unione… dobbiamo evitare di cadere in una trappola – ha detto Michel -. Non vogliamo punirci da soli come effetto collaterale del tentativo di punire qualcuno… Dobbiamo agire in modo intelligente´. Molti stati membri della Ue – hanno indicato diversi diplomatici al quotidiano britannico – stanno discutendo della possibilità di boicottare gli incontri ministeriali informali tradizionali che si terranno in Ungheria durante la presidenza del paese. Un gruppo più ristretto di paesi ha anche avviato discussioni informali su come utilizzare il trattato dell’Ue per limitare il margine di manovra di Orbán durante la presidenza o arrivare al punto di togliergli la presidenza di turno dell’Unione.
Il ministro degli esteri della Finlandia, Elina Valtonen, ha detto al Ft che Orbán deve capire che è impossibile per i paesi essere «osservatori astratti e neutrali» di quello che la Russia descrive come il suo conflitto con l’Occidente e che tutte le parti devono essere chiare su dove si trovano. Le azioni di Orbán – ha sottolineato Valtonen – hanno fornito una forte argomentazione per rimuovere la necessità di decisioni unanimi nell’Ue, in particolare sulle questioni di politica estera.