Cambiano i tempi, per fortuna. Cade l’obbligo di presentare il certificato di matrimonio prima della prenotazione di una camera d’albergo, per le coppie marocchine o miste o le donne di origini marocchine e singole in viaggio in Marocco.
La conferma viene dagli albergatori che, benché sotto la copertura dell’anonimato, confermano di aver ricevuto l’indicazione dalla polizia. Non c’è traccia di documento che attesti il cambio di marcia.
Ma il problema ruota tutto attorno a questo punto: dov’è la legge che vieta alle donne singole di prenotare una camera d’albergo? Il dibattito infiamma società e Parlamento, dove proprio nelle scorse ore è stato convocato il ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, per una interrogazione urgente su richiesta di tre partiti liberali della maggioranza. La consuetudine di esigere l’atto di matrimonio al momento della prenotazione delle camere d’albergo non ha alcun riferimento di legge. Ma per evitare il diffondersi della prostituzione, e per assecondare l’etica musulmana che vieta la convivenza, il divieto «illegale e discriminatorio», secondo lo stesso ministro della Giustizia, si sarebbe incastonato nell’uso comune, diventando appunto consuetudine e come tale fondamento di legge.
Il Marocco moderno che guarda al futuro, registra il divieto come «violazione dei diritti della donna», proprio mentre è in corso la riforma della Moudawana, il codice della famiglia che ha come ambizione la parità di genere. (ANSA).