L’ha promesso e sembra lo stia facendo: il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato che annuncerà mercoledì la data in cui la Spagna riconoscerà uno Stato palestinese, escludendo la possibilità che tale riconoscimento avvenga già il 21 maggio.
«Stiamo coordinandoci con altri Paesi», ha dichiarato il socialista Sa’nchez in un’intervista televisiva, per spiegare perché la Spagna non avrebbe proceduto al riconoscimento martedì, data indicata in particolare da Josep Borrell, capo della diplomazia europea.
La settimana scorsa, in un’intervista a una radio spagnola, Borrell aveva dichiarato di essere stato informato dal Ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, che la data prescelta era il 21 maggio. Sanchez non ha specificato quali siano i Paesi con cui il suo governo sta attualmente discutendo su questo tema, ma a marzo ha rilasciato un comunicato congiunto a Bruxelles con i capi di governo di Irlanda, Slovenia e Malta in cui i quattro Paesi hanno espresso la volontà di riconoscere uno Stato palestinese.
Martedì scorso, il ministro degli Esteri irlandese, Michael Martin, ha confermato che Dublino «riconoscerà lo Stato di Palestina entro la fine del mese», senza tuttavia indicare una data precisa. Il piano previsto finora era quello di un decreto adottato martedì in Consiglio dei Ministri dal governo spagnolo di sinistra. Sanchez, che il giorno successivo si presenterà al Congresso dei deputati spagnoli per fare il punto della situazione, ha detto che coglierà l’occasione per «chiarire» la data esatta in cui Madrid riconoscerà uno Stato palestinese