Il ministro spagnolo per i Diritti sociali, i Consumatori e l’Agenda 2030, Pablo Bustinduy, del partito Sumar, ha iniziato a inviare lettere alle aziende spagnole in Israele per chiedere loro di adottare le misure necessarie per evitare che le loro attività «contribuiscano al genocidio in Palestina».
Ne dà notizia la radio tv pubblica Rtve. Le aziende sono state invitate a riferire al ministero le valutazioni e gli studi effettuati per contenere i rischi di violazione dei diritti umani che le loro attività e relazioni commerciali nei Territori palestinesi occupati, compresa la Striscia di Gaza, potrebbero comportare. E sono state inoltre invitate a rendere conto delle misure che stanno adottando per prevenire eventuali conseguenze negative delle loro attività commerciali sulla situazione nella Striscia di Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati.
Bustinduy ha chiesto alle aziende di riferire sui meccanismi e le disposizioni che hanno messo in atto, in modo che i consumatori siano consapevoli delle azioni che stanno adottando per «evitare di partecipare direttamente o indirettamente alle gravi violazioni dei diritti umani subite dal popolo palestinese».
Argomenti: israele