Parole durissime che proseguono nella polemica tra la famiglia di Navalny e il Cremlino. Il presidente russo Vladimir Putin non è un uomo politico, ma «un mostro sanguinario», il capo di una «gang criminale», che va combattuto con i metodi che si usano contro le mafie. Lo ha detto Yulia Navalnaya, vedova di Alexey Navalny, durante la plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo.
«Se volete sconfiggere Putin davvero – afferma – dovete essere innovativi, non noiosi: non potete fargli del male con un’altra risoluzione o con un’altra serie di sanzioni, che non è diversa dalle precedenti. Non potete sconfiggerlo pensando che sia un uomo di principi, che segue una morale e delle regole. Lui non è così e Alexey lo aveva capito da tempo: non avete a che fare con un politico, avete a che fare con un mostro sanguinario. Putin è il capo di una gang del crimine organizzato, che include avvelenatori e assassini, ma loro sono solo dei burattini».
«State combattendo contro una gang di criminali – continua – e bisogna usare i metodi che si usano contro il crimine organizzato: non note diplomatiche, ma indagini sulle finanze, sui collaboratori mafiosi nei vostri Paesi, avvocati e finanzieri che aiutano Putin e i suoi amici a nascondere i soldi. In questa lotta avete degli alleati affidabili, le decine di milioni di russi che sono contro la guerra e contro Putin. Non dovete perseguitarli. Al contrario – conclude – dovete lavorare con loro, dovete lavorare con noi».