Ultimatum di Israele: offensiva a Rafah se Hamas non libererà gli ostaggi entro l'inizio del Ramadan
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Ultimatum di Israele: offensiva a Rafah se Hamas non libererà gli ostaggi entro l'inizio del Ramadan

Israele lancerà l'offensiva a lungo minacciata contro Rafah il mese prossimo se Hamas non avrà liberato i rimanenti ostaggi tenuti a Gaza entro l'inizio del Ramadan, ha detto il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz.

Ultimatum di Israele: offensiva a Rafah se Hamas non libererà gli ostaggi entro l'inizio del Ramadan
Profughi palestinesi a Gaza
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19 Febbraio 2024 - 09.47


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Israele lancerà l’offensiva a lungo minacciata contro Rafah il mese prossimo se Hamas non avrà liberato i rimanenti ostaggi tenuti a Gaza entro l’inizio del Ramadan, ha detto il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz.

“Il mondo deve sapere, e i leader di Hamas devono sapere, che se entro il Ramadan i nostri ostaggi non saranno a casa, i combattimenti continueranno ovunque, compresa l’area di Rafah”, ha detto Gantz, capo di stato maggiore militare in pensione, a una conferenza di leader ebrei americani a Domenica a Gerusalemme, secondo l’Agence France-Presse.

Gantz ha fatto commenti simili venerdì, secondo il Times of Israel, ma per il resto il governo israeliano non ha precedentemente specificato una scadenza per il previsto assalto alla città dove ha cercato rifugio la maggior parte degli 1,7 milioni di palestinesi sfollati.

Il Ramadan, il mese sacro per i musulmani, dovrebbe iniziare il 10 marzo.

Gantz ha aggiunto che un’offensiva sarà condotta in modo coordinato e in dialogo con americani ed egiziani per facilitare l’evacuazione e “minimizzare il più possibile le vittime civili”. Ma non è chiaro dove le persone possano trasferirsi in sicurezza nella Striscia di Gaza assediata.

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I timori per i civili hanno portato i governi stranieri e le organizzazioni umanitarie a sollecitare ripetutamente Israele a non entrare a Rafah, l’ultima grande città non invasa dalle truppe di terra durante la guerra durata quattro mesi.

Nonostante la crescente pressione internazionale, compreso un appello diretto del presidente americano Joe Biden, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu insiste che la guerra non può essere completata senza premere su Rafah.

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