Una italiana messa al bando da Israele: i ministeri degli Esteri e dell’Interno israeliano hanno annunciato che Francesca Albanese non potrà entrare in Israele. Da mesi il ministero dell’Interno rifiuta il visto ad Albanese, che ora è ufficialmente bandita dal territorio israeliano sine die. La sua colpa sarebbe in alcune dichiarazioni che per Tel Aviv rappresenterebbero una giustificazione del 7 ottobre.
“L’era del silenzio degli ebrei è finita”, hanno affermato i ministri degli Esteri Israel Katz e dell’Interno Moshe Arbel in una dichiarazione congiunta relativa a Francesca Albanese. “Se l’Onu vuole tornare ad essere un organismo rilevante, i suoi leader devono sconfessare pubblicamente le parole antisemite dell’Inviata Speciale – e licenziarla in modo permanente.
Impedirle di entrare in Israele potrebbe ricordarle il vero motivo per cui Hamas ha massacrato bambini, donne e adulti”.
“Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele”, avevascritto in un tweet in risposta a un post di Le Monde in cui si parlava del presidente francese Emmanuel Macron che onorava le vittime francesi dell’assalto di Hamas.
“Il `più grande massacro antisemita del nostro secolo`? No, signor Emmanuel Macron. Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele. La Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo. I miei rispetti alle vittime”, ha aggiunto Albanese.
Argomenti: israele