Nella Striscia di Gaza «c’è un profondo senso di panico e di ansia a proposito della prospettiva di una operazione militare a Rafah. Il prezzo che la popolazione civile ha pagato è indicibile: parliamo del 5% della popolazione che è stato o ucciso, o ferito, oppure è disperso. Sono più di 100mila persone, su una popolazione di due milioni».
Lo dice il commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Esteri informale in formato Sviluppo.
«Diciassettemila bambini sono separati dai genitori, non hanno alcuna notizia di loro – continua – la Striscia di Gaza ha sacche di acuta malnutrizione. Parliamo di possibili morti per fame, specialmente nel nord, dove ci sono circa 300mila persone e dove non siamo riusciti a organizzare convogli» di aiuti umanitari.
Inoltre, spiega, la polizia locale, che forniva un minimo di protezione ai convogli che trasportano gli aiuti, che in caso contrario vengono assaltati e saccheggiati, «potrebbe non essere più in funzione, dato che molti di loro sono stati uccisi negli ultimi giorni e sempre più poliziotti sono riluttanti ad essere visti nei convogli. I prossimi giorni diranno se saremo in grado di continuare ad operare in un contesto straordinariamente difficile», conclude.