Riconoscere lo Stato di Palestina. Se non ora, quando? Se non ora, quando Israele, in risposta al sanguinoso attacco di Hamas del 7 ottobre, ha ridotto Gaza, parole dell’Onu, a un “inferno in terra”. Ora che Gaza è ridotta a un cumulo di macerie, con oltre 18 mila morti, un terzo dei quali bambini.
Se non ora, quando? Ora che il governo più a destra, zeppo di ministri fascisti, evoca una “soluzione finale” della questione palestinese. Ora che sin Cisgiordania si stanno moltiplicando i pogrom dei coloni armati contro villaggi palestinesi.
Troppo tempo si è perso. Colpevolmente.
Una firma non cambia il corso della Storia. Ma attesta una responsabilità, personale, dei tanti e tanti che continuano a battersi per una pace giusta in Terrasanta. Una pace fondata sul riconoscimento di uno Stato di Palestina.
Globalist ci mette la faccia. Con il suo fondatore Gianni Cipriani. Con chi – come me – da anni racconta la tragedia del popolo palestinesi, a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme Est.
Da qui la petizione on line su cui raccogliere firme.
Perché il diritto e la legalità internazionale non vengano sepolti tra le macerie di Gaza. Ricordando che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno approvato, a maggioranza, risoluzioni che riconoscono il diritto del popolo palestinese a uno Stato indipendente e sovrano e chiedono la restituzione dei territori occupati tra cui le risoluzioni 181 (II) (1947 194 (III) 1948 , 242 (1967), 338 (1973), 3236 (XXIX) 1974, 425 (1978), 435 (1978), 476 (1980), 478 (1980), 1397 (2002), 181 (2012) e 2334 (2016),
Noi di Globalist e i cittadini e le associazioni che ci supportano siamo convinti che il riconoscimento dello Stato di Palestina sia un passaggio fondamentale per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ci rivolgiamo al Parlamento italiano affinché approvi una mozione che impegni il governo a riconoscere lo Stato di Palestina.
Siamo convinti che il riconoscimento dello Stato di Palestina sia un atto di giustizia e di equità. È un diritto del popolo palestinese che è stato riconosciuto da numerosi Stati membri delle Nazioni Unite.
E’ stato riconosciuto dalla Santa Sede.
È un passo necessario per porre fine a un conflitto che dura da decenni e che ha causato immense sofferenze umane. Un atto di rilancio del percorso di pace nella prospettiva di due popoli e due Stati.
Nella convinzione, non solo nostra, che il riconoscimento dello Stato di Palestina contribuirebbe a creare le condizioni eque per una ripresa su basi solide dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi.
Se non ora, quando?
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