Ospedali di Gaza al collasso, macchine per i supporti vitali senza carburante: una vergogna
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Ospedali di Gaza al collasso, macchine per i supporti vitali senza carburante: una vergogna

Riham Jafari, coordinatrice delle attività di Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina: «Accogliamo con favore qualsiasi forma di aiuto in questo momento, ma il livello di aiuti che sta arrivando a Gaza è un insulto vergognoso"

Ospedali di Gaza al collasso, macchine per i supporti vitali senza carburante: una vergogna
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21 Ottobre 2023 - 16.23


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Terribile mentre la comunità internazionale resta con le mani conserte. «Mentre 20 camion di aiuti hanno attraversato il confine di Rafah questa mattina, 7 ospedali di Gaza si trovano sull’orlo del collasso», denuncia ActionAid, perché «i generatori per incubatori e macchine di supporto vitale sono rimasti completamente senza carburante».

Dichiara Riham Jafari, coordinatrice delle attività di Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina: «Accogliamo con favore qualsiasi forma di aiuto in questo momento, ma il livello di aiuti che sta arrivando a Gaza è un insulto vergognoso per i milioni di gazawi che stanno affrontando una catastrofe umanitaria».

«Prima che questa crisi iniziasse – ricorda in una nota – circa 500 autocarri di aiuti attraversavano normalmente il confine ogni giorno, fornendo un’ancora di salvezza vitale a milioni di gazawi che stavano già affrontando una crisi umanitaria. I camion di aiuti» passati attraverso il valico tra Egitto e Striscia di Gaza «non hanno portato con sé il carburante necessario per alimentare gli ospedali, mantenere in movimento le ambulanze o pompare acqua dal terreno. Ogni giorno sentiamo storie di comunità che si uniscono per donare il carburante rimasto per mantenere in funzione le incubatrici per i neonati in condizioni critiche».

Non più sicurezza ma vendetta. «Anche le panetterie, che sono un’ancora di salvezza vitale per gli abitanti di Gaza, stanno esaurendo il carburante necessario per produrre il pane», segnala ActionAid. Ancora, ricorda, «questa mattina giunge la notizia che l’ospedale di Al-Quds, uno dei più grandi di Gaza, ha ricevuto ordini di evacuazione da parte del governo israeliano. L’organizzazione umanitaria Palestinian Red Crescent ha affermato che l’ospedale, come molti altri in tutta Gaza, sta assistendo 400 pazienti e ospitando circa 12mila sfollati».

«Dato il perdurare delle perdite di vite e la distruzione dell’ospedale di Al-Ahli l’altra notte, è inaccettabile che oltre 20 ospedali in tutta Gaza stiano affrontando ordini di evacuazione: una violazione completa del Diritto umanitario internazionale», osserva Riham.

«La mancata consegna degli aiuti – ammonisce – sta costando vite umane minuto dopo minuto e ora dopo ora. Con 2,2 milioni di gazawi che affrontano una crisi umanitaria, chiediamo con urgenza un cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari. E mentre l’attenzione si è concentrata sul valico di Rafah – conclude l’attivista – supplichiamo le autorità israeliane di permettere agli aiuti di fluire attraverso il valico di Kerem Shalom e altri valichi da Israele. Solo allora gli aiuti potranno fluire liberamente verso Gaza e mantenere in funzione gli ospedali».

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