In vista del suo primo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, sta preparando il terreno per lanciare un appello a sostegno di Kiev e per cercare una “pace giusta”. Nella sua intervista a Cbs News, Zelensky paragona Putin a “Hitler” e sottolinea il rischio di una “terza guerra mondiale” se l’Ucraina dovesse cadere. L’Ucraina ammette che la sua controffensiva procede lentamente ma si impegna a non concedere tregua a Putin e rilancia la richiesta di armi e aiuti come “investimento nella stabilità, nelle regole globali e nel ripristino del diritto internazionale”.
Zelensky avrà incontri bilaterali importanti a margine dell’Assemblea delle Nazioni Unite, tra cui uno con Benyamin Netanyahu e un altro con Luiz Inacio Lula da Silva, leader di Paesi che finora non hanno adottato sanzioni contro la Russia né fornito aiuti all’Ucraina. Anche il presidente Biden avrà incontri significativi, compreso un vertice con i leader di cinque Paesi dell’Asia centrale, nell’ambito degli sforzi per allontanare queste nazioni dall’influenza crescente della Cina e della Russia.
Nel suo discorso all’ONU, Biden rilancerà la sua politica multilaterale, la difesa della democrazia e l’appello a sostenere Kiev. Questo appello è rivolto non solo alla comunità internazionale ma anche, in particolare, al Congresso degli Stati Uniti, dove il sostegno bipartisan all’Ucraina potrebbe essere messo in pericolo. Biden parteciperà anche a una sessione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul conflitto in Ucraina, dove il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si troverà faccia a faccia con Zelensky.
Mentre l’attenzione si concentra sull’Assemblea delle Nazioni Unite, Georgia Meloni farà il suo debutto al Palazzo di Vetro, mettendo al centro della sua presentazione la questione dei migranti e chiedendo un impegno più forte da parte dell’ONU attraverso un piano specifico. Nel frattempo, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sta lavorando a stretto contatto con i Paesi dell’area balcanica, del Corno d’Africa e del Sahel, costruendo una rete diplomatica in linea con la visione del suo governo.