Il procuratore chiede il divieto per Trump di parlare dei suoi processi: "Intimidisce testimoni e fa disinformazione"
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Il procuratore chiede il divieto per Trump di parlare dei suoi processi: "Intimidisce testimoni e fa disinformazione"

Si fa sempre più duro lo scontro tra Donald Trump e Jack Smith. Il procuratore speciale a capo delle inchieste sull'assalto a Capitol Hill e sul tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020 h

Il procuratore chiede il divieto per Trump di parlare dei suoi processi: "Intimidisce testimoni e fa disinformazione"
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17 Settembre 2023 - 00.41


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Si fa sempre più duro lo scontro tra Donald Trump e Jack Smith. Il procuratore speciale a capo delle inchieste sull’assalto a Capitol Hill e sul tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020 ha chiesto alla giudice di Washington che presiederà il processo di mettere un freno all’aggressiva retorica del tycoon che rischia di influenzare la giuria e l’opinione pubblica. Per tutta risposta, l’ex presidente ha tenuto un comizio di un’ora e mezza nella capitale americana attaccando la giustizia Usa e ribadendo di essere vittima di una persecuzione politica orchestrata da Joe Biden.

Smith ha presentato ha chiesto formalmente alla giudice Tanya Chutkan di imporre un ordine che impedisca a Trump di rilasciare dichiarazioni pubbliche sui procedimenti a suo carico. Non è la prima volta che il super procuratore cerca di contenere l’esuberanza verbale dell’ex presidente ma questa volta l’intento è più preciso. Il documento presentato in tribunale, infatti, accusa il tycoon di una «campagna di disinformazione e aggressione volta ad intimidire testimoni, pubblici ministeri e altri soggetti coinvolti» nei procedimenti giudiziari. L’ordine non proibirebbe a Trump di citare o fare riferimento a documenti giudiziari pubblici o di proclamarsi innocente ma chiaramente ha l’obiettivo di limitare il più possibile post incendiari e discorsi violenti

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. Nel frattempo, è emerso che il procuratore all’inizio di quest’anno è entrato in possesso di almeno 32 messaggi diiretti dell’account dell’ex presidente, @realDonaldTrump relativi all’inchiesta sull’attacco del 6 gennaio 2021. La piattaforma acquistata da Elon Musk inizialmente si era rifiutata di collaborare con la giustizia ed era stata costretta, lo scorso agosto, a pagare una multa da 350.000 dollari.

Finché la giudice non prende una decisione sulla richiesta di Smith, Trump ne approfitta per continuare a dilagare. Prima su Truth e poi ad un evento organizzato dai cristiani conservatori a Washington dove sono intervenuti tutti i principali candidati repubblicani da Ron DeSantis a Vivek Ramaswamy. «Il procuratore di Biden, lo squilibrato Jack Smith, ha chiesto al tribunale di limitare il 45esimo presidente e principale candidato repubblicano», ha attaccato in un post. «In pratica io combatto contro una persona incompetente che ha usato come un’arma il dipartimento di giustizia e l’Fbi contro il suo avversario e non mi è consentito commentare?», ha tuonato l’ex presidente. Un concetto ribadito anche davanti alla platea del Pray Vote Stand Summit. «Le elezioni del 2024 decideranno se il Paese sarà governato da tiranni marxisti e fascisti o se sarà salvato da patriottici che lo amano», ha dichiarato. «Sono stato incriminato per voi. I democratici hanno utilizzato le forze dell’ordine come armi per prendere di mira il loro principale avversario. Quello che il corrotto Biden sta facendo è interferenza elettorale al massimo livello».

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Il tycoon ha anche ironizzato sulla sua foto segnaletica, vantandosi che sia «proprio speciale» e poi ha promesso ai suoi sostenitori super cristiani che, se tornerà alla Casa Bianca, in un sol colpo chiuderà il dipartimento dell’istruzione, risolverà il problema delle morti per overdose di droga e farà cessare la guerra in Ucraina evitando così la terza guerra mondiale.

A proposito di Russia, in un’intervista alla Nbc che sarà trasmessa nella prossime ore, Trump si è felicitato dei recenti commenti di Vladimir Putin che ha definito le inchieste a suo carico una «persecuzione giudiziaria». «Mi fa piacere che abbia detto questo, vuol dire che io dico la verità».

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