L’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima verrà sversata nell’Oceano Pacifico a partire da oggi per i prossimi 30 anni. Il Giappone ha iniziato il controverso scarico, le pompe sono state accese e le valvole aperte per convogliare l’acqua in mare. I fluidi sono stati privati della maggior parte delle sostanze radioattive, ma non del trizio, che è pericoloso solo in dosi elevate concentrate.
Questo primo sversamento dovrebbe durare circa 17 giorni e riguardare circa 7.800 m3 di acqua dell’impianto. Tepco prevede altri tre sversamenti entro fine marzo, per volumi equivalenti al primo. In totale, il Giappone prevede di rilasciare nell’Oceano Pacifico più di 1,3 milioni di metri cubi di acque reflue immagazzinate fino ad ora nel sito della centrale di Fukushima, provenienti da acqua piovana, falde acquifere sotterranee e iniezioni necessarie per raffreddare i noccioli dei reattori andati in fusione dopo lo tsunami del marzo 2011 che ha devastato la costa nord-orientale del paese.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che sovrintende all’operazione di smaltimento, ha dato il via libera a luglio, giudicando che il progetto rispetta gli “standard di sicurezza internazionali” e che avrà un impatto radiologico “trascurabile sulla popolazione e sull’ambiente”.