Il più grande deposito di attrezzature militari della Russia è stato spogliato di quasi la metà dei carri armati e dei veicoli corazzati dell’era sovietica che erano immagazzinati nei suoi terreni prima che Mosca lanciasse la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina, ha riferito il servizio russo del Moscow Times, analizzando le immagini satellitari del sito di stoccaggio.
Il deposito di attrezzature militari di Vagzhanovo, situato fuori dalla capitale della repubblica di Buriazia, Ulan-Ude, nella Siberia orientale, è solo uno delle quasi due dozzine di tali siti identificati dal servizio russo del The Moscow Times utilizzando dati open-source e copre un’area di oltre 10 chilometri quadrati.
Le immagini satellitari datate cinque mesi prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 mostrano che circa 3.840 carri armati e veicoli corazzati dell’era sovietica erano immagazzinati fuori Vagzhanovo, secondo.
Ma più di un anno dopo, nel novembre 2022, circa 2.600 veicoli militari sono rimasti nel sito, una diminuzione di poco più del 40% della quantità totale osservata prima della guerra.
Mentre le strutture di stoccaggio militare possono ospitare attrezzature in edifici con sistemi di ventilazione e riscaldamento, all’interno di hangar non riscaldati o sotto tende da sole all’esterno, la maggior parte delle attrezzature blindate osservate a Vagzhanovo è stata immagazzinata all’aperto, ha osservato il servizio russo del Moscow Times.
Vagzhanovo, tuttavia, dispone di 10 hangar che, secondo l’outlet, possono ospitare fino a 400 veicoli blindati.
Allo stesso tempo, a circa la metà dei carri armati della struttura mancavano le torrette, suggerendo che quelle che sono state rimosse nell’ultimo anno potrebbero essere state inviate per essere rinnovate con nuove parti e attrezzature, poiché Mosca ha fatto sempre più ricorso all’invio di vecchi carri armati sul campo di battaglia per compensare le sconcertanti perdite di equipaggiamento.
Secondo il progetto olandese OSINT Oryx, al 31 maggio la Russia aveva perso oltre 2.000 carri armati dei 3.000 veicoli pronti al combattimento della sua riserva originaria quando ha invaso l’Ucraina lo scorso anno.
Nel frattempo, secondo i resoconti dei media, la Russia sta reimportando parti di carri armati e missili precedentemente venduti a India e Myanmar, potenzialmente per migliorare armi e attrezzature più vecchie destinate all’uso in Ucraina.
L’attrezzatura reimportata include migliaia di telescopi di avvistamento e telecamere da installare nei carri armati, che secondo gli analisti potrebbero essere utilizzati per modernizzare i vecchi carri armati T-72 russi attualmente in deposito.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu a luglio ha chiesto la produzione di più carri armati “per soddisfare le esigenze delle forze russe” in Ucraina dopo che Kiev ha lanciato una controffensiva con armi occidentali.
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