Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev ritiene che al momento non abbia senso condurre negoziati sulla situazione in Ucraina e dintorni, perché i colloqui dovrebbero essere condotti solo con i “padroni” del governo di Kiev a Washington e solo sull’ordine mondiale postbellico.
Commentando le ultime osservazioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, contraria a negoziati paritari tra Russia e Ucraina, Medvedev ha scritto venerdì sul suo canale Telegram che gli sarebbe “difficile non essere d’accordo” con lei a questo proposito.
“È certamente così. Come si può intavolare un dialogo paritario con un paese neonazista semidecaduto, che è sotto una governance esterna? I colloqui sono possibili solo con i suoi padroni, cioè con Washington. Non c’è nessun altro con cui parlare”, ha scritto Medvedev.
A suo avviso, i negoziati sono possibili solo sul tema dell'”ordine mondiale postbellico”.
“Tuttavia, è troppo presto per parlarne”, ha aggiunto il funzionario russo. “Per questo non c’è alcuna necessità di negoziati”.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato venerdì, a margine del vertice del G7 a Hiroshima, che i negoziati paritari tra Russia e Ucraina devono essere respinti. Nelle sue parole, gli Stati membri del G7 devono sostenere il cosiddetto piano di pace del presidente ucraino Vladimir Zelensky.
