Tensione in Medio Oriente tra Israele e Palestina, dopo la morte in carcere di Khader Adnan, uno dei leader della protesta palestinese, morto dopo quasi 3 mesi di sciopero della fame. Il premier Mohammad Shtayyeh ha accusato Israele di aver “compiuto un omicidio deliberato”.
“L’occupazione israeliana e la sua amministrazione penitenziaria hanno compiuto un omicidio deliberato contro il prigioniero Khader Adnan, respingendo la sua richiesta di rilascio, non garantendo cure mediche e tenendolo in cella nonostante la gravità delle sue condizioni di salute”, ha detto il premier in un comunicato riportato dall’agenzia di stampa Wafa. Da parte sua, il ministero degli Esteri palestinese ha sollecitato un’inchiesta internazionale sulla morte di Adnan.
Adnan, 44 anni, era stato arrestato il 5 febbraio scorso nella sua città, Arraba, a sud di Jenin, ed era stato incriminato per attività a sostegno della Jihad islamica ed era in arresa del processo. Già in passato era stato accusato di essere un portavoce della Jihad islamica, ed era stato arrestato più volte negli ultimi anni, scontando diverse pene detentive.
Fonti israeliane hanno dichiarato al Times of Israel che Adnan ha iniziato lo sciopero della fame subito dopo l’arresto “e si è categoricamente rifiutato di ricevere cure mediche, rischiando la vita”. La Jihad islamica ha indetto per oggi uno sciopero generale in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per protestare contro la sua morte.
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