Università russe: chi vuole andare avanti o fare carriera deve parlare bene di Putin nel questionario

Le università russe, su richiesta del Ministero della Scienza e dell'Istruzione, stanno chiedendo agli studenti cosa ne pensano di Putin e della guerra. Nel modulo del sondaggio si dice che le risposte influenzeranno percorso universitario e carriere

Università russe: chi vuole andare avanti o fare carriera deve parlare bene di Putin nel questionario
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25 Aprile 2023 - 16.12


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Le università russe, su richiesta del Ministero della Scienza e dell’Istruzione, stanno chiedendo agli studenti e a tutto il personale cosa ne pensano di Putin e della guerra. Nel modulo del sondaggio si dice apertamente che le risposte influenzeranno il percorso universitario e le carriere.

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Questo è l’ultimo di una serie di interventi che in Russia hanno stravolto scuola e università. Riscritti i programmi, introdotto un capitolo di storia contemporanea, la guerra contro l’Ucraina, applicando la narrazione e i principi della propaganda del Cremlino.

Senza contare il clima instaurato nelle aule scolastiche, con un sostanziale incoraggiamento a spiare e denunciare comportamenti, anche i più innocenti, come è stato per Masha, la ragazza del disegno contro la guerra che ha portato lei in orfanotrofio e il padre in carcere dopo un vano tentativo di fuga.In questo clima, gli studenti universitari hanno iniziato a ricevere o la cartolina che li richiama alle armi o il minaccioso avvio di procedimenti penali.

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Lo scorso 22 aprile, Artem, studente del secondo anno di Mirea, triennale delle Arti, è stato prelevato direttamente dal dormitorio da tre poliziotti e portato di peso all’ufficio di reclutamento. Il ragazzo non ha fatto in tempo a salutare i suoi compagni di studio che già era in un centro di raccolta per i militari in partenza. Pochi messaggi, poi il silenzio.

Ciliegina sulla torta, in una università, quella di Volgograd, è stato deciso che “il contorno del bassorilievo di Stalin” sarà rimesso sulla facciata della facoltà di Medicina. Iniziativa che l’università spaccia come “ripristino dell’aspetto storico dell’edificio”. Solo il contorno e non l’intero bassorilievo – dicono sempre all’università – per non provocare la “possibile indignazione della popolazione liberale”. L’immagine di Stalin era stata rimossa durante il periodo di Nikita Khushchev

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