Purtroppo la linea imperialista di Putin ha provocato una serie di reazioni a catena come quella di nutrire un certo sospetto per la chiesa ucraina che obbedisce a Mosca.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha scritto al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e al presidente in carica dell’Osce Bujar Osmani denunciando quelle che definisce «flagranti violazioni dei diritti universali e costituzionali dei credenti ortodossi in Ucraina».
Lo si legge in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale del ministero degli Esteri russo. Lavrov ha criticato in particolare la decisione delle autorità di Kiev di ordinare ai monaci di quel ramo della Chiesa ortodossa ucraina che prima era ufficialmente legato al Patriarcato di Mosca di lasciare l’antico monastero della Pecherska Lavra.
Il governo ucraino sospetta di essere «filorussa» la Chiesa ortodossa ucraina che accettava fino all’inizio della guerra l’autorità del Patriarca di Mosca Kirill, che si è apertamente schierato a favore dell’invasione ordinata da Putin.
La Chiesa ortodossa ucraina che prima riconosceva l’autorità del Patriarcato di Mosca afferma però di aver interrotto ogni legame con la Russia e col Patriarca Kirill dopo l’inizio del conflitto e respinge le accuse come infondate.