Ma quale Medvedev. Ma quale Peskov. Il più grande portavoce di Putin è il Cavaliere Silvio Berlusconi, neo senatore della Repubblica italiana. Per favore non parlate di parole dal sen fuggite, o di considerazioni strampalate che dovevano rimanere riservate.
Il Cavaliere col colbacco ha esternato la sua “verità”. Forse si è lasciato un po’ andare visto il luogo e gli interlocutori (guai a sottovalutare il fuoco amico). Ma nella sostanza l’amico di Vladimir non ha fatto altro che ribadire quanto da lui più volte affermato in pubblico.
Il fatto grave è che l’esternatore di Arcore fa queste affermazioni mentre sta trattando posti di governo, e uno di questi dicasteri e quello degli Esteri. Non è un anziano signore, per quanto facoltoso, che parla ai giardinetti, ma un uomo politico che vuole incidere sui destini dell’Italia. Che intende governare, anche se per interposte persone. Questo è il vulnus che si è aperto, a tempi di record, prim’ancora che il Capo dello Stato affidi alla leader di Fratelli d’Italia l’incarico di formare il nuovo Governo.
A Bruxelles sono insorti, e di certo non è che abbiano stappato bottiglie di champagne a Parigi o a Berlino o a Washington. Per non parlare di Kiev. Ora proveranno ad addolcire la pillola, a contestualizzare le sparate dell’ultraottuagenario senatore. Ma la frittata è stata fatta. Ed è irreparabile. E sì che Forza Italia si era auto-investita del ruolo di garante della destra italiana quanto a filo atlantismo, filo europeismo e fil seguendo.
Altro che “moderato”, Su un tema cruciale come è quello della guerra, Berlusconi ha detto ciò che pensa una parte dell’elettorato più oltranzista di Fratelli d’Italia – Casapound e d’intorni – o che in tempi nemmeno troppo lontani ha detto Lorenzo Fontana, neo presidente leghista della Camera dei deputati, terza carica dello Stato.
La destra che si accinge a governare l’Italia non è soltanto inaffidabile. E’ pericolosa. Lo sanno all’Eliseo come nella cancelleria tedesca e alla Casa Bianca. Intanto a brindare e l’amico Vladimir. Il vino glielo ha regalato l’amico Silvio: un lambrusco millesimato.
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