I rapporti tra Estonia e Russia, storicamente, non sono mai stati idilliaci. Con la guerra in Ucraina, se possibile, le tensioni tra i due Paesi si sono acuite. L’ultimo affondo viene proprio da Tallin, con il governo che sostiene come Mosca debba essere ritenuta «responsabile di crimini di guerra» per quanto commesso in Ucraina. Lo ha affermato ieri il ministro degli Esteri Urmas Reinsalu durante un incontro con il sottosegretario dell’ONU Rosemary Di Carlo.
«Nel corso di una guerra che si sta protraendo da più di sei mesi, – ha detto il ministro, che si trova a New York per partecipare all’apertura della LXXVII Assemblea Generale dell’ONU – in Ucraina abbiamo assistito ad attacchi deliberati e all’uso di brutali violenze nei confronti dei civili, così come a saccheggi, arresti e deportazioni, senza pietà nemmeno per i bambini». A tal proposito, Reinsalu ha presentato a Di Carlo una dichiarazione ufficiale del Parlamento estone (Riigikogu) in cui la Russia viene accusata di crimini di guerra e genocidio. In essa, si richiede inoltre che la comunità internazionale si impegni a non lasciare questi crimini impuniti e proceda all’istituzione un tribunale speciale.
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