Recep Tayyip Erdogan, in un’intervista alla Pbs, ha parlato della situazione in Ucraina dopo i numerosi colloqui intercorsi con Vladimir Putin. «In Uzbekistan», a margine del summit di Samarcanda dell’Organizzazione della cooperazione di Shanghai (Sco). «Ho avuto colloqui molto approfonditi» con il presidente russo Vladimir Putin e «mi ha dimostrato di essere disposto a porre fine a questa situazione il prima possibile», ha rivelato il leader turco in un’intervista a poche ore dal suo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York mentre prosegue il conflitto in Ucraina dopo l’invasione russa. Se veramente fosse così, riflettiamo, il presidente russo non dovrebbe far altro che smettere di combattere e ritirarsi dall’Ucraina.
Erdogan, convinto che «nessuna invasione possa essere giustificata», ha parlato dello «scambio di 200 prigionieri previo accordo tra le parti» e di quello che considera «un passo significativo». Per la «pace» in Ucraina, ha aggiunto, «diventerà molto importante la restituzione dei territori oggetto dell’invasione». «Le terre che sono state invase verranno restituite all’Ucraina», ha incalzato, parlando anche della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. «Abbiamo chiesto la riconsegna della Crimea ai loro legittimi proprietari», ha ribadito.
La risposta di Mosca
“Al momento non ci sono prospettive per una soluzione politica e diplomatica della situazione in Ucraina”. Lo ha detto a Interfax Dmitry Peskov, addetto stampa del presidente della Federazione Russa. “Al momento, tali prospettive non sono visibili”, ha dichiarato.
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