L’Ue e i Paesi membri «stanno consegnando armi letali ed equipaggiamento militare al regime di Kiev, usati per attaccare l’infrastruttura civile», un fatto «che complica la situazione umanitaria nella zona di conflitto e mette in pericolo l’Europa intera». E’ quanto afferma il ministero degli Esteri russo nella nota con le decisioni che riguardano i vertici militari Ue e non solo.
Mosca accusa l’Ue di «non voler investire nella pace» e di «mantenere una politica per prolungare il conflitto» e afferma che «gli abitanti dei Paesi Ue si vedono costretti a pagare di tasca propria per questa politica belligerante». «Ci piacerebbe ricordare ai responsabili delle misure antirusse – si aggiunge – che qualsiasi azione ostile contro la Russia avrà una risposta».
La Russia allunga la lista dei rappresentanti delle istituzioni Ue a cui vieta l’ingresso nel Paese in risposta alle sanzioni imposte contro Mosca per l’invasione russa dell’Ucraina. E se la prende con i vertici militari Ue e dei Paesi membri. E non solo. In una nota il ministero degli Esteri russo accusa l’Ue di seguire «una politica di restrizioni unilaterali» bollata come «illegittima dal punto di vista del diritto internazionale».
E le ultime decisioni riguardano «la leadership militare dell’Ue, funzionari di alto livello delle agenzie di sicurezza degli Stati membri dell’Ue, rappresentanti di organizzazioni commerciali dell’Ue dedite alla produzione di armi ed equipaggiamento militare implicate nella fornitura di prodotti militari dall’Ucraina».
Argomenti: guerra russo-ucraina