Nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, alcuni sabotatori ucraini hanno cercato di occupare l’impianto ma sono stati eliminati: lo rende noto il ministero della Difesa russo.
«Intorno alle 6:00 di oggi (le 5:00 in Italia), due gruppi di sabotaggio dell’esercito ucraino per un massimo di 60 persone, a bordo di sette barche, sono sbarcati sulla riva del bacino idrico di Kakhovka, tre chilometri a nord-est della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e hanno cercato di prendere il controllo della centrale», ha dichiarato il ministero. «Sono state prese misure, anche con l’uso dell’aviazione dell’esercito, per eliminare l’avversario».
Almeno 40 dei 60 militari ucraini entrati a Energodar, la cittadina che ospita l’impianto nucleare di Zaporizhzhia, sono stati eliminati: lo ha detto oggi all’emittente radio Komsomolskaya Pravda il capo dell’amministrazione nominata da Mosca a Zaporizhzhia, Volodymyr Rogov. «Dei 60 militari del (presidente ucraino Vladimir) Zelensky che sono arrivati in mattinata (a Energodar), almeno 40 sono stati liquidati», ha affermato Rogov, secondo quanto riporta la Tass.
Anche il capo dell’autorità filorussa della regione di Zaporizhzhia, Yevgeny Balitsky, ha detto – all’emittente tv russa Channel One – che «la forza d’assalto ucraina è stata eliminata».
Da parte sua, il ministero della Difesa russo ha spiegato che questa mattina intorno alle 7:00 (le 6:00 in Italia) le «forze armate russe hanno sventato un tentativo di un gruppo d’assalto tattico dell’esercito ucraino di sbarcare sulla costa a diversi chilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia con due imbarcazioni partite da Nikopol», sottolineando che le forze russe hanno affondato entrambe le imbarcazioni con le forze d’assalto tattiche ucraine a bordo.
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