La Finlandia ha deciso di limitare il numero di visti concessi ai russi a un decimo del numero attuale a partire da settembre. La decisione è stata confermata dal ministro degli Esteri Pekka Haavisto, rispondendo ufficialmente a un appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in un’intervista al Washington Post sosteneva come i paesi occidentali dovrebbero chiudere completamente i propri confini ai russi. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva definito l’appello completamente irrazionale.
“Allo stesso tempo, vogliamo rendere più facile per le persone venire in Finlandia per lavorare, studiare o visitare i parenti”, dice all’emittente finlandese Yle il ministro. Da quando la Russia ha revocato le restrizioni di viaggio a seguito della pandemia di coronavirus quest’estate, il flusso di turisti russi in Finlandia è aumentato notevolmente.
Si ritiene inoltre che la Finlandia sia diventato un paese di transito, raggiungibile in macchina, per i russi che desiderano continuare in Europa, poiché i voli dalla Russia sono stati interrotti a causa delle sanzioni a seguito della guerra in Ucraina.
“I visti turistici ordinari per la Finlandia devono diventare più difficili da ottenere. Allo stesso tempo, ci devono essere soluzioni per coloro che hanno motivo di venire nel Paese”, afferma Haavisto. Le regole Schengen e la legge finlandese impongono che la Finlandia non possa smettere completamente di rilasciare visti ai cittadini russi.
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