Ucraina, il report dell'Unicef: "Quasi mille i bambini morti e feriti, il dato reale potrebbe essere più alto"

Secondo i dati dell'Unicef, i bambini uccisi sono, a oggi, 343 e quelli feriti 533. Considerando l'intensità dei combattimenti, che non sembrano essere sul punto di concludersi e si pensa che il numero reale possa essere più alto.

Ucraina, il report dell'Unicef: "Quasi mille i bambini morti e feriti, il dato reale potrebbe essere più alto"
Guerra in Ucraina, strage di bambini
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21 Luglio 2022 - 10.38


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Il portavoce italiano dell’Unicef Andrea Iacomini, ha aggiornato i numeri sulle vittime causate dalla guerra in Ucraina, con un particolare focus sui bambini duramente colpiti dal conflitto.

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“Sono almeno 11.544 le vittime civili, tra cui 5.024 persone uccise e 6.520 ferite, di cui quasi mille minori”. Il conflitto, dunque, continua a mettere sempre più a rischio la vita dei più piccoli, intrappolati e sfollati nel Paese o rifugiati all’estero.

Secondo i dati di Iacomini, i bambini uccisi sono, a oggi, 343 e quelli feriti 533. Considerando l’intensità dei combattimenti, che non sembrano essere sul punto di concludersi, e data l’entità delle vittime civili, si pensa che il numero reale possa essere più alto

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Le persone che hanno cercato di fuggire dallo Stato preso di mira dalla Russia superano i 15,4 milioni e, tra queste, la maggioranza è formata da donne e bambini. Il numero degli sfollati è altissimo, “oltre 6,3 milioni in Ucraina e 9,1 milioni sono i rifugiati nei paesi limitrofi, sono inoltre più di 3 milioni i minori in Ucraina e 2,25 milioni quelli rifugiati nei Paesi d’arrivo che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria“. 

“L’impatto della guerra rischia ogni giorno di più di causare una crisi nutrizionale e alimentare di portata globale, e ha innescato in Europa la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla Seconda Guerra Mondiale”.

Le persone senza acqua sono circa 1,4 milioni e 4,6 milioni quelle che possono accedervi in modo limitato. A causa degli scontri è stato decimato il numero delle infrastrutture civili, come anche impianti ferroviari, scuole, case, orfanotrofi e rifugi. Ospedali, reparti maternità e pediatria – con relativo staff medico – hanno risentito di almeno 387 attacchi, portando alla nascita del rischio di diffusione di epidemie infettive, tra cui polio, colera e morbillo.

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