Denis Pushilin è il capo dell’autoproclamata repubblica del Donetsk (Dpr), e ha dichiarato che se la Corte suprema della Dpr confermerà le condanne a morte dei mercenari stranieri, questi saranno giustiziati da un plotone di esecuzione.
Il 9 giugno un tribunale della Dpr ha condannato a morte due combattenti britannici e uno marocchino, Aiden Aslin, Shaun Pinner e Saaudun Brahim. Tutti hanno presentato appello.
L’esercito ucraino ha riferito di avere respinto un assalto russo contro gli insediamenti di Dovhenke e Dolyna, in direzione di Sloviansk, nella regione di Donetsk. Proseguono intanto gli attacchi russi con missili sulle città: bombardate le città di Kharkiv (dove un civile è morto e altri 5 sono rimasti feriti) e Bakhmut, oltre a numerosi insediamenti nell’Est del Paese. Colpito per 60 volte in 24 ore l’Oblast nord-orientale ucraino di Sumy.
Nella notte il corpo di un’altra vittima è stato recuperato dai soccorritori tra le macerie a Chasiv Yar, nel Donetsk, dove un attacco russo ha colpito un edificio residenziale di 5 piani la notte tra il 9 e il 10 luglio uccidendo 46 persone. Il bilancio delle vittime sale così a 47.
La Procura generale ucraina ha aggiornato anche il bilancio dei minorenni ucraini uccisi o feriti dall’inizio dell’invasione russa: sono 349 i bambini morti e 652 quelli feriti. Si tratta di cifre non sono definitive, poiché sono in corso i lavori dei soccorritori nelle aree delle ostilità. Il maggior numero di vittime è stato registrato nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Kiev. Ieri nella città di Siversk, nella regione di Donetsk, due minorenni di 2 e 17 anni sono stati feriti a causa dei bombardamenti.
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