Ursula von der Leyen ha parlato in maniera chiara e diretta della possibile emergenza gas, legata all’interruzione del flusso dalla Russia. “Dobbiamo prepararci per ulteriori problemi nelle forniture di gas, anche per un taglio completo da parte della Russia – ha detto intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo – nel complesso oggi 12 Paesi membri sono direttamente colpiti da una riduzione totale o parziale delle consegne di gas”.
In circa due settimane presenteremo un piano d’emergenza”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa, mentre per il 26 luglio è stato convocato un vertice straordinario dei ministri europei dell’energia.
“Stiamo preparando questo piano perché non vogliamo che in caso di emergenza ci siano 27 interventi diversi a livello nazionale, come è accaduto all’inizio con il Covid. E questa non è la strada da seguire. Va bene che ogni Stato membro abbia il suo piano, ma se riduciamo la domanda di energia in alcuni settori dell’economia ciò deve avvenire senza che ostacoli il mercato interno”, ha spiegato poi aggiungendo che nel piano ci sarà anche il punto della “solidarietà attraverso la rete di gasdotti. Gas e petrolio devono essere distribuiti laddove ce ne più bisogno”, ma non includerà “un fondo Sure”.”
Il G7 ha deciso di esaminare dei potenziali meccanismi per il price cap del petrolio – ha aggiunto von der Leyen – Sarebbe anche una buona piattaforma di cui potremmo disporre se dovessimo ipotizzare di fare anche un massimale per il gas”. Una possibilità escluda da Mosca: il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha detto infatti di dubitare della possibilità di un tetto massimo al prezzo del petrolio russo. “Questa è solo un’iniziativa
espressa, non sono state prese decisioni consolidate al riguardo e, francamente, è dubbio che tali decisioni possano essere prese”, ha dichiarato.
In precedenza, parlando al parlamento europeo, la presidente della Commissione aveva avvertito: “Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni delle forniture di gas, persino a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia. Oggi, complessivamente, 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali della fornitura di gas. È evidente: Putin continua a usare l’energia come un’arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio”.
“Dobbiamo ripensare a come organizzare la crescita in un contesto politico ed economico stravolto – ha aggiunto – Prendiamo le regole della governance economica. Abbiamo bisogno di regole che concilino le nostre esigenze di investimenti con la necessità di sane politiche fiscali. Presenteremo i risultati della nostra valutazione della governance economica sotto la presidenza ceca”.
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