Guerra in Ucraina, rischi di escalation? Boris Johnson ha detto oggi di non credere allo scenario da incubo di una guerra generale europea come conseguenze dell’invasione russa in Ucraina e del sostegno dell’occidente a Kiev.
Non senza aggiungere peraltro come «la barbarie» di crimini di guerra imputati alla forze di Vladimir Putin quale l’attacco missilistico di ieri abbiano rafforzato la determinazione degli alleati occidentali di «sostenere l’Ucraina».
Interpellato durante la sua conferenza stampa alla fine del vertice G7 in Germania sulle parole del generale Patrick Sanders, comandante dell’esercito britannico, sulla necessità che l’Occidente sia «pronto a combattere» nel caso di un attacco di Mosca esteso a un Paese membro della Nato, il premier Tory ha risposto: «Non credo si arriverà a questo. Anche se Putin e il Cremlino cercano di presentare il conflitto come uno scontro allargato fra la Nato e la Russia, non lo è affatto. Questa è solo un invasione di uno Stato indipendente, una guerra che noi stiamo tentando chiaramente di lasciare confinata in Ucraina. Mentre sosteniamo in nostri amici ucraini per aiutarli a proteggersi» da Mosca.
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