Ucraina, Stoltenberg attacca Putin: "Voleva meno Nato sui confini, ora ne avrà di più"
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Ucraina, Stoltenberg attacca Putin: "Voleva meno Nato sui confini, ora ne avrà di più"

Toni accesi nell'intervento del Segretario Generale della Nato al Forum di Davos. "Si tratta della Russia, ma anche della Cina, un altro regime autoritario che non condivide in nostri valori e che mina l'ordine internazionale"

Ucraina, Stoltenberg attacca Putin: "Voleva meno Nato sui confini, ora ne avrà di più"
Jens Stoltenberg
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24 Maggio 2022 - 16.53


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Jens Stoltenberg è intervenuto al forum di Davos del Wef, attaccando ancora una volta Vladimir Putin e la sua strategia di guerra. Quando il presidente russo ha presentato alla Nato, nel dicembre scorso, un «ultimatum» in cui chiedeva «un trattato giuridicamente vincolante per riscrivere l’architettura della sicurezza in Europa» e «di porre fine all’allargamento della Nato», voleva «meno Nato ai suoi confini. Ha scatenato una guerra: ora ottiene più Nato ai suoi confini e più Paesi membri dell’Alleanza. La decisione di Finlandia e Svezia di chiedere l’adesione alla Nato è storica: dimostra che la sicurezza europea non sarà dettata dalla violenza e dall’intimidazione», conclude

Le «massicce sanzioni» imposte contro la Russia dagli alleati Nato e dall’Ue «ci ricordano che non dovremmo barattare gli interessi di sicurezza a lungo termine con interessi economici di breve periodo». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, al World Economic Forum di Davos, in Svizzera.

La guerra in Ucraina, sottolinea, dimostra che «le relazioni con regimi autoritari possono creare vulnerabilità», come «affidarsi troppo all’importazione di commodities chiave, come l’energia» o come i «rischi legati all’esportazione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale», oppure ancora «l’indebolimento della resilienza causato dal controllo estero su infrastrutture chiave, come la rete 5G».

«Si tratta della Russia, ma anche della Cina – prosegue Stoltenberg – un altro regime autoritario che non condivide in nostri valori e che mina l’ordine internazionale basato sulle regole. Il commercio internazionale ha senza dubbio portato grande prosperità, ma dobbiamo riconoscere che le nostre scelte economiche hanno avuto conseguenze per la nostra sicurezza. La libertà è più importante del libero commercio. La protezione dei nostri valori – conclude – è più importante del profitto».á

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