Secondo il sondaggio condotto dall’Elabe Institute per BFMTV e L’Express, Emmanuel Macron avrebbe convinto più di Marine Le Pen nel duello televisivo andato in onda ieri sera sulla tv francese. A tre giorni dal ballottaggio, il 59% dei telespettatori ha designato vincitore della `partita´ il presidente uscente, contro il 39% del candidato di estrema destra. Quello visto in tv è stato un Emmanuel Macron più disinvolto di Marine Le Pen, con un approccio presidenziale ma senza apparire arrogante, ha gestito bene il duello televisivo contro la sua avversaria nel secondo turno delle elezioni presidenziali francesi. Nelle quasi tre ore di confronto, moderato dai giornalisti Gilles Bouleau e Lea Salamè, Le Pen ha cercato di non essere aggressiva come nel faccia a faccia del 2017, ma il risultato non è stato ottimale: la candidata del Rassemblement National è infatti apparsa un po’ contenuta, ha mancato di mordente quando aveva invece la possibilità di mettere Macron più in difficoltà.
È rimasta sempre molto calma, anche quando ha accusato il presidente-candidato. Al contrario, Macron, anche interrompendola più volte, ha saputo “creare più gioco”, come si dice nel gergo calcistico. Ed è passato all’attacco. Innanzitutto sui legami di Le Pen con la Russia: “Lei dipende dal potere russo e da Putin”, ha affermato l’inquilino dell’Eliseo ricordando il prestito che il partito di Le Pen ha contratto con una banca russa per finanziare le sue campagne elettorali. Le Pen ha risposto dicendo che “nessuna banca francese» ha accettato di prestarle del denaro, addossando la responsabilità di quei rifiuti anche allo stesso Macron “quando era ministro dell’Economia”, nel 2015. La prima parte del dibattito sul potere d’acquisto era invece scivolata un po’ troppo nel tecnicismo e probabilmente non sarà il momento più ricordato del duello. Anche se il tema risulta essere di grande interesse per i francesi. L’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni, voluto da Macron, “è profondamente ingiusto”, ha poi detto Le Pen. E Macron è tornato ad arrampicarsi un po’ sugli specchi ribadendo che l’innalzamento “sarà progressivo, aumenterà di 4 mesi all’anno”. Sul clima lo scambio di accuse è stato quasi esilarante: “Lei è climatoscettica”, ha esordito Macron guardando Le Pen in faccia. Replica: “E Lei è climatoipocrita”.
Passando al tema della sicurezza e dell’immigrazione, cavallo di battaglia di Le Pen, lo scontro è stato immediato: “C’è una barbarie nel nostro Paese, incontro persone che mi dicono che non ne possono più delle aggressioni. Serve fermezza, anche per quanto riguarda il problema dell’immigrazione anarchica e massiccia, che aumenta l’insicurezza”, ha affermato Le Pen. “Abbiamo potenziato le forze dell’ordine creando 10mila posti in più e abbiamo aumentato del 30% i mezzi della Giustizia. E se i francesi mi concederanno la loro fiducia, creerò 8.500 nuovi posti nel sistema Giustizia”, ha replicato Macron. Le dichiarazioni più forti sono arrivate sul velo: Le Pen ha ribadito la sua intenzione di vietarlo nello spazio pubblico “per la libertà delle donne alle quali viene spesso imposto”.
“Questa proposta – ha risposto il presidente uscente – è un tradimento dello spirito francese e della Repubblica”, una misura che, se varata, “creerà la guerra civile. Lei ha diviso il Paese, ha disprezzato i cittadini”, ha poi accusato Le Pen. “Questa elezione – ha infine osservato Macron – è un referendum sull’essere a favore o contro l’Unione Europea e il legame che esiste fra la Francia e la Germania, un referendum sull’essere a favore o contro l’ambizione ecologica, un referendum sull’essere a favore o contro ciò che siamo profondamente”.
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