Ucraina, Stoltenberg (Nato): "Non riconosceremo mai territori illegalmente occupati"
Top

Ucraina, Stoltenberg (Nato): "Non riconosceremo mai territori illegalmente occupati"

Il segretario generale Jens Stoltenberg ha parlato della posizione della Nato: "I russi sono responsabili di Bucha. Forniremo ulteriore supporto all'Ucraina, compresi armi anticarro, sistemi di difesa aerea e altre apparecchiature"

Ucraina, Stoltenberg (Nato): "Non riconosceremo mai territori illegalmente occupati"
Jens Stoltenberg
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Aprile 2022 - 16.33


ATF

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg condanna la Russia in maniera decisa: “Abbiamo visto le atrocità commesse a Bucha ed in altri luoghi dell’Ucraina: queste atrocità hanno avuto luogo in momenti in cui i russi avevano il controllo di quelle aree, quindi loro sono i responsabili”.

“In secondo luogo – ha aggiunto, durante una conferenza stampa a Bruxelles – abbiamo informazioni da molte fonti diverse e anche dai media e dai satelliti commerciali, e tutti dicono la stessa cosa: che ci sono state atrocità brutali commesse in posti diversi dell’Ucraina e che sono avvenute in periodi in cui i russi avevano il controllo di quei territori”.

“Ho paura che ne vedremo altri”, ha poi aggiunto. “Che vedremo altri esempi di uccisioni, di atrocità, di civili presi di mira ed uccisi, di civili ammazzati, ossia di crimini di guerra. Perché temo che non abbiamo visto tutto ciò che è accaduto, perché i russi mantengono il controllo di diversi territori e temo che quando si saranno ritirati vedremo altre fosse comuni, altre atrocità commesse”.

Leggi anche:  Nato e Ucraina: summit dopo il lancio di un missile sperimentale ipersonico ordinato da Putin

Il segretario generale Jens Stoltenberg, rispondendo ad un accordo di pace finale ha, inoltre, chiarito la posizione della Nato: “Non riconosceremo mai territori illegalmente occupati”. In una conferenza stampa a Bruxelles in vista del vertice dei ministri degli Esteri dei paesi membri in programma per domani e dopodomani, Stoltenberg ha precisato che la Nato “non ha riconosciuto la Crimea illegalmente annessa”. Il compito della Nato – ha poi precisato parlando di un accordo finale – “è quello di fornire assistenza all’Ucraina, sta poi alle autorità, al presidente, al popolo ucraino decidere quale accordo possono accettare”.

Mentre l’Ucraina si prepara ad affrontare una nuova offensiva, i ministri degli Esteri della Nato discuteranno di cosa si potrà fare per assicurare altro aiuto al paese. “Gli alleati sono determinati a fornire ulteriore supporto all’Ucraina – ha detto il segretario generale della Nato – compresi armi anticarro, sistemi di difesa aerea e altre apparecchiature. Gli alleati hanno anche incrementato l’assistenza umanitaria e gli aiuti finanziari. La Nato cercherà anche di fornire assistenza nel settore della sicurezza informatica e attrezzature per aiutare l’Ucraina a proteggersi dalle minacce chimiche e biologiche”.

Leggi anche:  Nato e Ucraina: summit dopo il lancio di un missile sperimentale ipersonico ordinato da Putin

“Mi aspetto – ha aggiunto – che decideremo anche di fare di più per gli altri partner della Nato, che sono vulnerabili alle minacce e alle interferenze russe, comprese la Georgia e la Bosnia-Erzegovina. Aumentando il nostro sostegno politico e pratico, possiamo aiutare i nostri partner a rafforzare la loro resilienza. E prevenire qualsiasi aggressione futura”.

“Giovedì – ha quindi annunciato – saremo raggiunti dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che ci aggiornerà sugli ultimi sviluppi, compresi i negoziati di Kiev con Mosca. Al tavolo ci saranno Finlandia, Svezia, Georgia e Unione Europea. E saremo raggiunti dai partner Asia-Pacifico della Nato, Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea, perché questa crisi ha implicazioni globali, che riguardano tutti noi”, ha aggiunto ricordando che “la Cina non è stata disposta a condannare l’aggressione russa e si è unita a Mosca nel mettere in discussione il diritto delle nazioni a scegliere la propria strada”.

Native

Articoli correlati