Irpin era un sobborgo della periferia nord ovest di Kiev, ben collegato alla città e con una pineta che la rendeva un’attrattiva importante. Oggi, quella cittadina è una landa desolata. E’ quanto riportato in un reportage dell’Af che ricorda come Irpin ha resistito all’invasione russa con tutte le sue forze, sbarrando la strada all’avanzata delle truppe di Mosca verso Kiev, situata a circa 20 chilometri di distanza. La città, i cui parchi un tempo verdeggianti sono disseminati di cadaveri, è ora tornata sotto il controllo ucraino. Ma la vittoria è arrivata a un prezzo terribile che ha lasciato Irpin più simile ad Aleppo o Grozny che a una ricca città satellite in ucraina. Le strade sono vuote, si vedono solo cani randagi e corvi. I parchi giochi sono ricoperti di macerie.
I soccorritori stanno ancora raccogliendo i morti per metterli nei sacchi per cadaveri, prima di portarli al ponte esploso che collega la città a Kiev. Questo ponte è coperto da decine di auto bruciate, crivellate di proiettili e abbandonate, che i soccorritori stanno cercando di liberare. “È l’apocalisse”, dice all’Afp un soldato ucraino.