Putin minaccia: "Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra". E poi chiede la lista di chi le ha comminate
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Putin minaccia: "Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra". E poi chiede la lista di chi le ha comminate

Il presidente Putin: "Una no- fly zone in Ucraina da parte di altri Paesi come una partecipazione alle ostilità. Se Kiev entra nella Nato, sarà guerra"

Putin minaccia: "Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra". E poi chiede la lista di chi le ha comminate
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5 Marzo 2022 - 23.59


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Vladimir Putin torna a minacciare la Nato e l’Occidente: “Le sanzioni contro la Russia rappresentano una dichiarazione di guerra” ha detto il Presidente della Federazione Russa parlando ad un evento in vista della Giornata delle donne dell’8 marzo.

Putin, che continua con la propaganda in patria, ha definito “difficile la decisione di dare l’ordine all’avvio dell’operazione militare in Ucraina”. Il presidente ha spiegato che “la Russia stava cercando di risolvere il conflitto in Ucraina in modo pacifico: era necessario lasciare che il Donbass parlasse russo e vivesse a modo suo, ma si sono opposti. Le persone nel Donbass – ha ammonito – non sono cani randagi, sono morte da 13 a 14mila persone, ma l’Occidente non se ne accorge”. 

Si passa poi alle minacce dirette all’Ucraina: “L’attuale  leadership a Kiev deve capire che se continua con lo stesso spirito, mette in discussione il futuro della statualità ucraina e, se ciò accadrà, sarà interamente sulla loro coscienza”.

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Nel suo intervento ha minacciato l’Occidente sull’ipotesi dell’introduzione della no fly-zone. “La Federazione Russa considererà una no- fly zone in Ucraina da parte di altri Paesi come una partecipazione alle ostilità”. Putin ha nuovamente minacciato che “se Kiev entra nella Nato sarà scontro tra la Russia e l’alleanza”.

La richiesta della lista

 Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto la lista dei paesi che hanno imposto sanzioni contro la Russia o contro aziende, organizzazioni e individui russi. Stando a quanto riportato dall’agenzia Ria, il decreto presidenziale prevede che il governo completi la lista entro due giorni.

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