Ucraina, la Russia nega l'assalto alla centrale nucleare: "Isteria fomentata dagli occidentali"
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Ucraina, la Russia nega l'assalto alla centrale nucleare: "Isteria fomentata dagli occidentali"

Nella notte l'attacco alla centrale di Zaporizhzhia, dopo il terrore delle prime ore sono intervenuti i pompieri a scongiurare qualsiasi fuoriuscita radioattiva.

Ucraina, la Russia nega l'assalto alla centrale nucleare: "Isteria fomentata dagli occidentali"
Vassily Nebenzia
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4 Marzo 2022 - 19.02


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Intervenendo alla seduta straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu a proposito dell’assalto alla centrale nucleare Ucraina di Zaporizhzh, l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia continua a tenere la linea di negazione della Russia: “L’incontro di oggi è un altro tentativo delle autorità di Kiev di accendere una falsa isteria su ciò che sta accadendo in Ucraina e sono assistiti in questo dai loro sostenitori occidentali”.

“Oggi abbiamo ancora una volta sentito bugie su come le truppe russe hanno attaccato queste centrali nucleari. Tutto questo fa parte di una campagna senza precedenti di bugie e disinformazione contro la Russia” ha continuato Nebenzia dicendo che sono “i nazionalisti ucraini che stanno mettendo in atto piani di sabotaggio per organizzare una provocazione nucleare” e tengono prigioniera la popolazione.

Nebenzia ha accusato i membri del Consiglio di sicurezza dicendo che “i radicali e gli estremisti in Ucraina erano e sono sotto la loro stretta tutela e protezione”.

Prossimi colloqui nel weekend

Il Cremlino ritiene che i negoziati tra la Federazione Russa e l’Ucraina “nella situazione attuale” dovrebbero essere condotti nel silenzio e non essere oggetto di “pubblicità”. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov. Non si parla ancora di firmare alcun documento a seguito dei risultati dei colloqui russo-ucraini, ha precisato. Dovrebbero tenersi nel weekend.

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L’attacco alla centrale nucleare

Questa notte le forze militari russe hanno preso il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, impianto a sei reattori che si trova nella città di Enerhodar, la più grande d’Europa.
La notizia è stata diffusa dalle autorità ucraine e dopo ore di paura, è stato verificato come non ci sia stata alcuna fuga radioattiva.
Dopo circa due ore dall’attacco, i pompieri hanno potuto raggiungere l’impianto e spegnere l’incendio che era divampato senza ulteriori e pericolosi danni.

Questa è la mappa dei siti nucleari presenti sul territorio ucraino, con la centrale di Zaporizhzhia evidenziata dai sei reattori attivi.

Chiuso con un nulla di fatto il nuovo round di colloqui diretti Ucraina-Russia nei boschi di Brest, se non per l’unico accordo sull’apertura di corridoi umanitari per evacuare i civili, la guerra è ripresa con vigore durante la notte, soprattutto sul fronte sud. Qui le truppe russe hanno ingaggiato un lungo combattimento con quelle ucraine poste a difesa della centrale nucleare a sei reattori di Enerhodar, nell’oblast di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che rifornisce quasi metà dell’energia nucleare ucraina, bersagliandola con tiri d’artiglieria e di mitragliatrici pesanti “da tutte le parti”, provocando l’incendio di una delle sei unità. Notizie dal posto indicavano che i pompieri non riuscivano ad accedere alla centrale perché “sotto tiro” da parte delle forze russe.

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Da quel momento sono partiti, nel cuore della notte, gli appelli a cessare immediatamente i combattimenti attorno alla centrale, dal governo ucraino all’agenzia atomica dell’Onu (Aiea), dal presidente Usa Joe Biden, che ha parlato al telefono con il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, come ha fatto anche il premier britannico, Boris Johnson, che ha detto di voler convocare d’urgenza il Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Due ore circa è durato il terrore, poi il portavoce della centrale ha fatto sapere che alla fine i pompieri hanno potuto raggiungere l’impianto e spento l’incendio. La sicurezza della centrale atomica “è stata ripristinata”, ha quindi dichiarato un comandante militare locale ucraino. Poi la certificazione della stessa Aiea, che “le attrezzature essenziali” della centrale colpita “non sono state compromesse dall’incendio” e che non ci sono state fughe radioattive, come per alcuni minuti fonti locali avevano fatto temere.

Ma Zelensky ne ha approfittato per puntare il dito contro Mosca, accusata di usare come arma il “terrore nucleare”, colpendo, come nessuno aveva mai osato fare nella storia dell’umanità, una centrale atomica. Se fosse esplosa – ha rincarato la dose il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba – sarebbe stato “dieci volte peggio di Chernobyl”.

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La catastrofe evitata per un soffio ha comunque fatto piombare al ribasso le borse asiatiche, con le peggiori performance di Tokyo e Hong Kong, rispettivamente a -2,5% e 2,6%. Zaporizhzhia fa parte del fronte sud, sul quale i russi stanno faticosamente avanzando, pezzo per pezzo, incontrando una forte resistenza. Sotto stretto assedio è la città di Mariupol, nella parte del Donbass ancora controllata dall’Ucraina, seppure nella notte non si ha notizia di combattimenti, mentre notizie contraddittorie arrivano da Kherson, che i russi danno per conquistata da due giorni, dove nelle ultime ore le forze russe avrebbero preso la torre della tv e sarebbero entrati nel municipio. Odessa, nella parte sud-occidentale, è sempre sotto la minaccia di uno sbarco imminente di forze russe.

In Russia, dove nelle scorse ore c’è stata una stretta sui media indipendenti, durante la notte si sono registrate difficoltà di accesso a Facebook e a alcuni media indipendenti che trasmettono dall’estero, come Meduza, Deutsche Welle, e Radio Free Europe/Radio Liberty (Rte/Rl).

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