Guerra in Ucraina, Unhcr: "Potrebbero esserci fino a 5 milioni di profughi"
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Guerra in Ucraina, Unhcr: "Potrebbero esserci fino a 5 milioni di profughi"

Lo ha dichiarato Filippo Grandi, L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Come in ogni guerra, anche in Ucraina non ci sarà nessun vincitore"

Guerra in Ucraina, Unhcr: "Potrebbero esserci fino a 5 milioni di profughi"
Auto in fuga da Kiev
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25 Febbraio 2022 - 20.22


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Filippo Grandi, L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Unhcr, ha rivelato che l’agenzia ha gia accolto “50 mila rifugiati dall’Ucraina e ne riceveremo molti altri”. “Siamo già nel Paese e in quelli limitrofi. C’è una sorta di resilienza e abbiamo grandi capacità di soccorso umanitario, ma il problema è che i numeri potrebbero superare la nostra capacità di accoglienza”, ha detto ancora.

“Come in ogni guerra, anche in Ucraina non ci sarà nessun vincitore e i civili pagheranno un prezzo molto alto. Le sfide che ci attendono potrebbero andare oltre il prevedibile. Nessuno deve pensare che noi potremo risolvere il problema di tutti i rifugiati”, ha spiegato Grandi. La maggioranza delle persone in fuga è diretta in Polonia e Moldova. L’Alto commissario ha espresso un “ringraziamento di cuore ai Paesi e ai popoli dei Paesi che stanno tenendo aperti i loro confini e stanno accogliendo i rifugiati”.

All’orizzonte si profila una vera e propria crisi umanitaria. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, l’Onu intravede il rischio di una diaspora che potrebbe coinvolgere fino a 5 milioni di persone. Così a Bruxelles, ma anche a Washington, si lavora a un piano per gestire l’emergenza, perché di fronte ai grandi numeri la linea dell’accoglienza per ora incondizionata dei Paesi dell’est europeo non potrà più reggere. Nelle ultime 24 ore i profughi riparati in Moldova sono già 16mila, in Romania 10mila. In 100mila sono attesi in Lituania nei prossimi giorni e Varsavia stima di doverne accoglierne almeno un milione. 

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“Nel mondo – ha ricordato Grandi – ci sono situazioni difficili, in cui dobbiamo trattare con interlocutori che non sono riconosciuti ufficialmente dalla comunità internazionale e tuttavia controllano il territorio: noi diamo assistenza a coloro che sono in fuga e in questo momento in tutto il mondo parliamo di 8 milioni di persone con questi problemi. E’ un dato che crescerà. Sono individui che lasciano il loro Paese in cerca di sicurezza”.

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