Una donna polacca, Agnieszka T, è morta giovedì 25 gennaio a causa del rifiuto da parte dei medici di praticare un aborto nonostante il cuore del feto che portava in grembo si fosse fermato. La donna è morta di sepsi e ora la famiglia accusa il Governo polacco di avere “le mani sporche di sangue”. Lo riporta il Guardian.
La donna era incinta di due gemelli ed era stata ricoverata lo scorso 21 dicembre perché accusava forti dolori. Il 23 dicembre il primo dei due feti morì nel suo grembo ma i medici si rifiutarono di rimuoverlo a causa delle leggi polacche che praticamente vietano qualunque forma di interruzione di gravidanza. L’ospedale ha atteso che si fermasse il cuore anche del secondo feto e poi altri due giorni prima di procedere. L’aborto è avvenuto il 31 dicembre e Agnieszka ha portato in grembo due corpi senza vita per oltre una settimana.
Ciò ha compromesso gravemente la sua salute e l’ha condotta alla morte. L’ospedale però rifiuta di identificare nel mancato intervento la causa della morte. La famiglia sostiene che l’ospedale stia portando avanti l’ipotesi che Agnieszka sia morta a causa del morbo della mucca pazza.