La Nasa calcola la potenza dell'eruzione al largo di Tonga: "Come 500 bombe atomiche di Hiroshima"
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La Nasa calcola la potenza dell'eruzione al largo di Tonga: "Come 500 bombe atomiche di Hiroshima"

Secondo Michael Poland, del servizio geologico degli Usa, "potrebbe trattarsi dell'esplosione più rumorosa avvenuta sulla terra dal 1883, quando esplose il vulcano Krakatoa in Indonesia".

La Nasa calcola la potenza dell'eruzione al largo di Tonga: "Come 500 bombe atomiche di Hiroshima"
L'eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai
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19 Gennaio 2022 - 12.13


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Il danno inflitto dall’eruzione avvenuta sabato 15 gennaio al largo di Tonga è “500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima”.

I ricercatori della Nasa hanno calcolato la potenza de James Garvin, scienziato capo presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, ha detto alla radio Npr che “il numero a cui siamo arrivati è attorno ai 10 megaton – 10 milioni di tonnellate – di equivalente in tritolo”.

E secondo Michael Poland, del servizio geologico degli Usa, “potrebbe trattarsi dell’esplosione più rumorosa avvenuta sulla terra dal 1883, quando esplose il vulcano Krakatoa in Indonesia”.

Reciso il cavo sottomarino, comunicazioni interrotte per almeno un mese
Inoltres serviranno settimane per ripristinare le comunicazioni fra l’arcipelago di Tonga e il resto del mondo a seguito dell’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Hàapai. L’unico cavo di collegamento in fibra ottica, che corre sulla barriera corallina e anche in mezzo a questa, è stato infatti danneggiato dall’eruzione. Sarà necessario che una nave sollevi il cavo per valutare i danni e poi delle squadre dovranno ripararlo.

Unicef: timori per approvvigionamento idrico e qualità aria
I primi rapporti ambientali sulla zona descrivono una notevole diffusione di cenere intorno a Nukùalofa, l’inondazione di aree costiere e danni ad alcune infrastrutture. Lo scrive Unicef in una nota. Mentre i danni all’agricoltura sono inferiori rispetto a quanto si temeva, sono state sollevate preoccupazioni per l’approvvigionamento idrico, la qualità dell’aria e la disponibilità di carburante. Si teme anche l’insorgere di malattie legate all’acqua, dato che le ondate di marea hanno causato l’inondazione di 2-3 isolati nell’entroterra.

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