Cresce la persecuzione anti-cristiana nel mondo: in pericolo un fedele su sette, 5.898 uccisi in un anno
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Cresce la persecuzione anti-cristiana nel mondo: in pericolo un fedele su sette, 5.898 uccisi in un anno

Secondo i dati diffusi dall'associazione "Porte Aperte", l'Afghanistan si collocherebbe al primo posto, superando così la Corea del Nord che dopo 20 anni scende al secondo posto

Cresce la persecuzione anti-cristiana nel mondo: in pericolo un fedele su sette, 5.898 uccisi in un anno
I dati diffusi dall'associazione "Porte Aperte", che mostrano quanto stia crescendo globalmente la persecuzione anti-cristiana nel mondo.
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19 Gennaio 2022 - 15.04


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In totale sono oltre 360 milioni i cristiani che sperimentano un livello alto di persecuzione e discriminazione nel mondo (uno su sette). L’Afghanistan si colloca al primo posto, superando così la Corea del Nord che dopo 20 anni scende al secondo posto. Salgono, invece, a 5.898 i cristiani uccisi in un anno per cause legate alla loro fede.

Secondo i dati diffusi dall’associazione “Porte Aperte”, sta crescendo globalmente la persecuzione anti-cristiana nel mondo.

Tra i circa 100 Paesi monitorati, aumenta la persecuzione in termini assoluti e salgono da 74 a 76 quelli che mostrano un livello definibile alto, molto alto o estremo. I cristiani uccisi per ragioni legate alla fede crescono di oltre il 23% (5.898, oltre mille in più rispetto all’anno precedente), con la Nigeria sempre epicentro di massacri (4.650) assieme ad altre nazioni dell’Africa Sub-Sahariana colpite dalla violenza anticristiana: nella top 10 dei Paesi con più violenze contro i cristiani ci sono 7 nazioni africane.

Cresce poi il fenomeno di una Chiesa “profuga” perché ci sono sempre più cristiani in fuga dalla persecuzione. Il modello Cina di controllo centralizzato sulla libertà di religione è emulato da altri Paesi. Infine il dossier evidenzia che i governi autoritari (e organizzazioni criminali) usano le restrizioni per il Covid-19 per indebolire le comunità cristiane. C’è anche il problema legato agli stupri e ai matrimoni forzate delle donne appartenenti alla comunità cristiana dove è piccola minoranza, come in Pakistan.

“Il primo posto dell’Afghanistan nella World Watch List – dichiara Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors – è motivo di profonda preoccupazione. Oltre all’incalcolabile sofferenza per la piccola e nascosta comunità cristiana in Afghanistan, manda un messaggio molto chiaro agli estremisti islamici di tutto il mondo: ‘Continuate la vostra brutale lotta, la vittoria è possibile’. Gruppi come lo Stato Islamico e l’Alleanza delle Forze Democratiche ora ritengono che il loro obiettivo di costituire un califfato islamico sia di nuovo raggiungibile. Non possiamo sottovalutare il costo in termini di vite umane e miseria, che questo ritrovato senso di invincibilità sta causando”.

I dieci Paesi dove è maggiore la persecuzione contro i cristiani sono: Afghanistan, Corea del Nord, Somalia, Libia, Yemen, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, India.

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