Tonga tagliata fuori dalle comunicazioni con il mondo esterno: si teme una possibile crisi umanitaria
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Tonga tagliata fuori dalle comunicazioni con il mondo esterno: si teme una possibile crisi umanitaria

Soccorsi aerei bloccati dopo l'eruzione vulcanica: gli aiuti non possono arrivare

Tonga tagliata fuori dalle comunicazioni con il mondo esterno: si teme una possibile crisi umanitaria
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18 Gennaio 2022 - 11.10


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L’eruzione vulcanica di sabato a Tonga, dopo ha innescato uno tsunami e ha reciso un cavo sottomarino, tagliando fuori il Paese dalle comunicazioni con il mondo esterno. Ora si teme il peggio: una possibile crisi umanitaria.

La Nuova Zelanda prova a inviare aiuti ma la cenere sulla pista principale dell’aeroporto della capitale impedisce l’atterraggio degli aerei di soccorso. Secondo le autorità potrebbero servire giorni prima che le navi militari con i rifornimenti riescano a raggiungere le isole.

“Emergenza acqua”
Oltre alla Nuova Zelanda, anche l’Australia ha condotto voli di sorveglianza per valutare i danni. Almeno una persona risulta morta, mentre non si conosce ancora il numero dei feriti. Il ministro degli Esteri neozelandese Nanaia Mahuta ha affermato che “l’acqua è tra le massime priorità per Tonga in questa fase”. Le agenzie umanitarie hanno spiegato da parte loro che è probabile che la polvere vulcanica e lo tsunami abbiano contaminato le riserve idriche di Tonga.

Aiuti in attesa di partire
Secondo il ministro neozelandese, un aereo C 130 Hercules è in attesa di volare a Nukualofa, la capitale di Tonga, per fornire aiuti umanitari, inclusi contenitori per l’acqua pieghevoli, generatori e kit igienici. “Tuttavia, le immagini mostrano cenere sulla pista dell’aeroporto di Nukualofa che deve essere ripulita prima che l’aereo possa atterrare”, ha aggiunto.

Incerto il numero delle vittime
L’Alto Commissario ad interim della Nuova Zelanda a Tonga, Peter Lund, ha affermato che il governo locale ha dichiarato lo stato d’emergenza e che l’entità della distruzione sta iniziando a venire alla luce.

Ci sono danni agli edifici, ci sono molte macerie e rocce, ma le persone ora cercano di tornare alla normalità nella capitale”, ha detto a 1News, aggiungendo che sono in corso sforzi per sbarazzarsi della “spessa coltre di cenere” che ricopre l’area.

Lund ha anche affermato che sono stati segnalati tre decessi, ma che questi non sono stati confermati. Non è inoltre chiaro se il numero includa l’unica morte confermata, quella della cinquantenne britannica Angela Glover, deceduta mentre cercava di portare in salvo i suoi cani.

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