In Inghilterra l'Ikea non paga più la malattia per il personale non vaccinato
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In Inghilterra l'Ikea non paga più la malattia per il personale non vaccinato

Per l'azienda questo spingerà più persone a vaccinarsi, per qualcun altro c'è il rischio di incentivare a non farsi il tampone

In Inghilterra l'Ikea non paga più la malattia per il personale non vaccinato
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14 Gennaio 2022 - 12.49


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I governi di tutti i Paesi stanno spingendo affinché il numero più elevato di cittadini si sottopongano alla vaccinazione anti-Covid, ma ad affiancarli ora ci pensano le aziende, le quali non sono più disposte a far lavorare i no vax, dato che sono un pericolo per se stessi e per l’intera azienda.

Ikea non pagherà più i giorni di malattia al personale non vaccinato, qualora av esse bisogno di auto-isolarsi a causa dell’esposizione al Covid, e in alcuni casi ai lavoratori che risultano positivi. La decisione è stata presa in Uk, come riporta il Mail on Sunday, e sembra non ammettere repliche, perché, dichiara il gigante della vendita al dettaglio, nonostante sia un argomento “che tocca le corde dell’emozione, le nostre politiche devono adattarsi al momento che stiamo vivendo”. Un momento in cui le aziende sono alle prese con assenze di massa dovute al coronavirus e aumenti dei costi.

I lavoratori non vaccinati, senza esenzione dal vaccino per motivi di salute, ora riceveranno solo 96,35 sterline a settimana, circa 115 euro, che equivalgono al minimo sindacale per lo Statutory Sick Pay (SSP) definito dalla legislazione inglese. I collaboratori vaccinati, invece, ha fatto sapere l’azienda in una nota, “o quelli che non sono vaccinati a causa di circostanze attenuanti che, per esempio, potrebbero includere la gravidanza o altri motivi di salute, riceveranno la paga completa”. Ma ha anche chiarito che la politica riguarderà solo i lavoratori non vaccinati con “alti livelli di assenza”.

L’azienda ha detto anche che durante la pandemia non ha messo in aspettativa il personale e che tutti coloro che si sono auto-isolati hanno ricevuto la paga completa. E crede che questa mossa possa contribuire a spingere le persone a vaccinarsi.

Ma c’è il rischio, come ha affermato Ben Willmott, responsabile delle politiche pubbliche presso il Chartered Institute of Personnel and Development (CIPD), famosa associazione inglese per la gestione delle risorse umane, che alcuni potrebbero diventare meno propensi a effettuare i test per il Covid o auto-isolarsi, perché le persone hanno bisogno del loro stipendio.

I salari medi all’Ikea sono tra le 400 e le 450 sterline e l’azienda impiega circa 10.000 persone nel Regno Unito, dove il 61,7% della popolazione ha già ricevuto la terza dose di vaccino, ma c’è anche un movimento no vax attivo. Ikea non è l’unica azienda che ha messo in atto delle misure contro il personale non vaccinato. Sempre secondo il Mail, anche altre come “Santander e Asda hanno incoraggiato i dipendenti a ricevere il vaccino contro il coronavirus, offrendo permessi retribuiti per le vaccinazioni”.

Sulle quarantene la legislazione inglese prevede che le persone che sono vaccinate con almeno due dosi non debbano auto-isolarsi se sono state a stretto contatto con qualcuno infettato da Covid. Le persone non vaccinate invece sì, per dieci giorni.

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