I Radicali lanciano un appello agli eurodeputati: "Non votate l'antiabortista Metsola"
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I Radicali lanciano un appello agli eurodeputati: "Non votate l'antiabortista Metsola"

Gli attivisti di "Libera di abortire" hanno inviato una lettera ai membri dell'Europarlamento

I Radicali lanciano un appello agli eurodeputati: "Non votate l'antiabortista Metsola"
Roberta Metsola
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14 Gennaio 2022 - 15.21


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La dolorosa e prematura scomparsa di David Sassoli ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto dal vivo o tramite la tv, ma il vuoto è stato lasciato anche nel Parlamento Europeo, di cui era presidente.
Gli eurodeputati si ritroveranno tra qualche settimana ad eleggere il o la nuova presidente.

“Ciò che le chiediamo con questo appello è di riflettere se sia opportuno e ragionevole affidare la Presidenza del Parlamento europeo a chi si è dimostrato in forte contraddizione con molte posizioni di numerosi Stati dell’Unione e del Parlamento europeo”. È solo uno dei passaggi salienti della lettera che i Radicali Italiani e in particolare gli attivisti della campagna “Libera di Abortire” hanno inviato agli europarlamentari. Il loro è un appello in vista del voto di martedì a Strasburgo per l’elezione del nuovo presidente del Parlamento Europeo, dopo la scadenza di metà mandato.

I Radicali chiedono espressamente di non votare Roberta Metsola, maltese, esponente del Ppe, di fede politica conservatrice e soprattutto convinta anti-abortista. Metsola al momento è tra i candidati più papabili a sostituire il compianto presidente del Parlamento David Sassoli, di cui si celebrano i funerali proprio oggi. L’esponente del Ppe infatti è l’unica candidata che già in partenza potrebbe avere i voti per essere eletta presidente, in conformità con l’accordo di staffetta tra socialisti e Popolari siglato nel 2019 quando venne eletto l’europarlamentare italiano.

Ecco la lettera integrale inviata dagli attivisti di “Libera di Abortire”.

Onorevole Parlamentare,
in questi giorni da più parti emerge la possibile elezione della europarlamentare maltese Roberta Metsola, esponente del Ppe, quale Presidente del Parlamento europeo.

Per le sue posizioni espresse più volte pubblicamente, anche in sedi istituzionali, Metsola può essere considerata una autorevole esponente politico incondizionatamente sostenitrice delle posizioni conservatrici e anti-abortiste. Da democratici e democratiche ci richiamiamo al principio volteriano di difesa assoluta del diritto di chiunque a manifestare liberamente opinioni politiche e religiose, in primo luogo quelle diverse e contrarie alle nostre. Ciò che le chiediamo con questo appello è di riflettere se sia opportuno e ragionevole affidare la Presidenza del Parlamento europeo a chi si è dimostrato in forte contraddizione con molte posizioni di numerosi Stati dell’Unione e del Parlamento europeo che si è espresso, anche di recente, censurando provvedimenti nazionali repressivi in materia di autodeterminazione della persona sulle scelte riproduttive.

Come sosteneva la giudice statunitense Ruth Bader Ginsburg, le leggi sull’aborto definiscono l’identità di una nazione. Vale anche per l’identità europea. E il tema dell’interruzione di gravidanza oggi è al centro di un vero e proprio conflitto mondiale che riguarda le legislazioni di buona parte degli Stati, non solo europei, se pensiamo a quello che si sta verificando negli Stati Uniti a seguito dell’elezione dei nuovi giudici della Corte Suprema.

Le chiediamo dunque se sia opportuno conferire la presidenza del nostro Parlamento ad una rappresentante che esprime una visione contraria a quella condivisa dalla grande maggioranza degli Stati dell’Unione. Se sia ragionevole affidare la Presidenza ad una rappresentante politica che ha compiuto scelte legislative in forte contraddizione con molte posizioni del Parlamento europeo a salvaguardia del diritto fondamentale alla salute, informazione, prevenzione, cura e alla libertà di scelta, come in ultimo rilevato nella risoluzione Matic approvata lo scorso giugno.

La invitiamo ad interrogarsi su quali ricadute potranno avere, nei rapporti istituzionali e nell’opinione pubblica, scelte e dichiarazioni fatte da Metsola. È evidente che l’elezione di un Presidente del Parlamento europeo che difende tali posizioni contribuirebbe a spostare in senso proibizionista gli equilibri interni alle istituzioni europee. Sarebbe davvero un segnale e un fatto negativo per l’identità laica e civile dell’Europa, proprio quando da ogni parte si invoca questa come elemento vitale per il rilancio dell’Europa stessa, come frontiera dei diritti.

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