La Russia è nel pieno di una nuova ondata di Covid: più di 25 mila casi al giorno

Quello delle ultime 24ore è il più alto numero di contagi dal 31 dicembre. Più di 200mila persone sono ricoverate e solo il 33% della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino

Covid in Russia
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7 Ottobre 2021 - 16.41


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Pochi vaccini, scarsa adesione della popolazione e misure troppo morbide nei confronti di coloro che scelgono di non vaccinarsi. 
Questo è il mix esplosivo che ha fatto detonare la quarta ondata di Covid in Russia.
Per cinque giorni di fila il Paese di Putin ha registrato oltre 25 mila nuovi casi giornalieri. Il tasso di nuove infezioni giornaliere è attualmente tre volte superiore a quello che il paese registrava un anno fa, nonostante i vaccini siano ora ampiamente disponibili nel paese. 
Nelle ultime 24 ore il Paese ha registrato 27.550 nuove infezioni confermate da Covid, con un numero totale di infezioni che ha raggiunto 7.690.110 casi. Come riporta il sito di informazioni Tass, si tratta del più alto aumento del numero di contagi dal 31 dicembre. Inoltre, per due giorni di seguito, è stata superata la soglia delle 900 vittime in 24 ore: l’ultimo dato è di 924, dopo le allarmanti 929 e 895 dei giorni precedenti. A mosca il numero di casi di coronavirus è aumentato a 5.404 nell’ultimo giorno, contro i 3.589 del giorno precedente.
“L’aumento dell’incidenza delle infezioni da Covid-19 è stato di quasi il 31% dall’inizio di settembre” ha dichiarato il vice primo ministro Tatyana Golikova in una riunione di martedì scorso presieduta dal presidente Vladimir Putin. “Questo dato è 3,1 volte superiore al dato relativo allo stesso periodo dell’anno scorso”. 
Più di 200.000 persone sono attualmente ricoverate nel Paese con il Covid e quasi un milione è sotto controllo medico a casa. I funzionari sono preoccupati che le cose possano solo peggiorare.
Nonostante il virus continui a circolare e ci siano preoccupazioni da parte del governo, Mosca è restia a imporre restrizioni.
Eppure il tasso di vaccinati nel Paese è molto basso: solo il 33% della popolazione ha ricevuto almeno una dose dello Sputnik o degli altri farmaci prodotti nel paese, e il 29% ha completato il ciclo. Un paradosso, visto che la Russia è stato il primo Paese ad aver registrato un vaccino anti Covid, che però è diventato disponibile solo all’inizio del 2021, a causa di alcuni problemi di produzione.
Ora tutte le cliniche del Paese sono in grado di offrire dosi a chi le vuole, ma continuano ad essere molti i cittadini russi che non vogliono effettuare il vaccino. Colpa soprattutto della scarsa comunicazione da parte delle autorità e della sfiducia tra la popolazione, che ritiene che il vaccino sia stato approvato troppo in fretta. I russi in generale sono restii a vaccinarsi anche perché si portano dietro un atteggiamento che proviene dall’epoca sovietica, quando i cittadini si fidavano poco o nulla di ciò che veniva detto dal Partito o dallo Stato. Ora la popolazione è in mano ad uno Stato che rifiuta l’idea di imporre lockdown e delega le autorità regionali ad intervenire, scoraggiandole però a farlo. 
Il risultato è che solo durante l’estate si è registrato un aumento delle vaccinazioni, dopo che sono state rese obbligatorie per alcuni gruppi, compresi i lavoratori dei servizi e del commercio al dettaglio. Mosca per diverse settimane a luglio ha imposto ai residenti in città di mostrare i certificati di vaccinazione per entrare nei caffè e in altri luoghi pubblici e ha obbligato le aziende a far vaccinare almeno il 60% del personale. Alla fine dell’estate però la campagna vaccinale sembra essersi nuovamente bloccata. Diversi governatori regionali hanno affermato lunedì scorso che i tassi di vaccinazione sono diminuiti in modo significativo. 

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