Parole chiare contro le derive autoritaria che non sono inaccettabili nell’Unione Europea che deve essere la patria dei diritti umani e civili, oltre che della libertà.
“Quanto sta accadendo in Ungheria e in Polonia sul terreno dello stato di diritto e dei diritti fondamentali necessita una reazione immediata. Che futuro può avere l’Europa se non impara a difendersi dalla violenza autoritaria che cresce al suo interno?”.
È quanto dichiara Brando Benifei, capodelegazione degli Eurodeputati Pd, intervenendo in sessione plenaria all’Eurocamera durante il dibattito sulla preparazione della riunione del Consiglio Europeo in programma per il 24 e 24 giugno.
“La legge anti-Lgbt promossa da Orban non solo è una vergogna, come giustamente dichiarato dalla Presidente von der Leyen, ma anche una proposta indegna, che non può trovare spazio nell’Unione Europea- prosegue Benifei- È un bene che 14 Paesi UE, compreso il governo italiano, abbiano firmato una lettera che la stigmatizzano. Ma la Lega cosa ne pensa? Sta con il governo di cui fa parte o con Orban?”.
“È giunto il momento di reagire- conclude Benifei- I leader europei attivino da subito le sanzioni contro i due Paesi già richieste dal Parlamento Europeo e bloccate proprio in sede di Consiglio. È inoltre urgente e necessario che la Commissione inneschi il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto, perché non si usino mai più i soldi degli europei per calpestare i diritti di tutti”.