Il neoeletto presidente iraniano, Ebrahim Raisi, usa parole distensive e molto significative nei confronti degli altri Paesi, soprattutto degli Usa.
“L’Accordo sul nucleare iraniano del 2015 è centrale e gli Stati Uniti dovrebbero farvi ritorno, ma non è l’unico versante su cui si muoverà la politica estera dell’Iran, che sarà all’insegna di relazioni “aperte e bilanciate” con tutti i partner”, ha detto Raisi.
Raisi, 60 anni, attuale presidente della Corte suprema ritenuto di posizioni conservatrici, è stato eletto con quasi il 62 per cento delle preferenze alle elezioni che si sono tenute venerdì, caratterizzate dal dato di affluenza più bassa dalla Rivoluzione islamica del 1979.
Raisi, rispondendo ai giornalisti, ha detto che il desiderio della nazione iraniana è che Washington ritorni nel meccanismo degli accordi sul nucleare per “adempiere al proprio impegno”. Il neoeletto presidente ha detto inoltre che Teheran aderirà all’intesa “solo nell’interesse del popolo iraniano”. A oggi i negoziati tra i due Paesi vanno avanti solo con incontri indiretti non ufficiali, che si svolgono a Vienna con la mediazione europea.
Raisi, che prenderà il posto del presidente uscente Hassan Rouhani agli inizi di agosto, si è anche rivolto alla precedente amministrazione americana a guida Donald Trump, che per prima decise di uscire dai negoziati sul nucleare, affermando che la sue elezione dimostra che la strategia di “mettere il massimo della pressione” sul popolo iraniano non ha funzionato.
Non ci sono solo gli Stati Uniti nella politica estera di Teheran però, secondo Raisi. “Porteremo avanti impegni con tutti i Paesi del mondo come con un approccio ampio ed equilibrato”, ha detto il nuovo presidente.
Da Raisi toni distensivi: "Gli Usa tornino all'accordo sul nucleare"
Il presidente iraniano eletto ha detto che Teheran aderirà all'intesa "solo nell'interesse del popolo iraniano"
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21 Giugno 2021 - 14.55
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