Roberto Della Rocca, medico veterinario italiano che fa parte del partito israeliano sionista di sinistra Meretz è convinto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fosse ”uno dei pochi contenti della guerra con Hamas, era l’unico che non piangeva”, ma alla fine ”non ne è uscito molto bene” e non è riuscito a rafforzare la sua leadership impedendo la formazione di un governo di unità nazionale.
Il veterinario italiano ha sostenuto inoltre che Netanyahu ”aveva cercato le tensioni, ma non si aspettava i missili su Gerusalemme”.
Voleva presentarsi come ”l’uomo forte, l’unico che può risolvere queste problematiche, pugno di ferro in guanto di acciaio”. Ne è seguita una ”operazione breve, ma pesante”, prosegue Della Rocca ricordando che ”è caduto un razzo a seicento metri da casa nostra uccidendo una persona e sventrando quattro palazzi” a Tel Aviv.
Ma ”stanno già ricostruendo”, mentre l’esercito israeliano ”non è riuscito ad annullare le potenzialità di Hamas di lanciarci i missili. Sono rimaste parecchie centinaia di lanciamissili”.
E se ”gli israeliani dicevano basta, non ne possiamo più di decine di anni di bombardamenti, Netanyahu non ha potuto andare fino in fondo perché gli americani e gli egiziani si stavano spazientendo. Noi non possiamo fare a meno dei rapporti di sicurezza che abbiamo con l’Egitto nonostante sia un Paese arabo”, ha spiegato Della Rocca.
Inoltre il governo Netanyahu ”non è riuscito a riavere i corpi di due soldati che sono là da 7 anni. E anche due civili che hanno passato la frontiera e che sono stati rapiti, un etiope e un arabo prigionieri di Hamas contro tutte le leggi internazionali. Non gli permettono nemmeno di essere visitati dalla Croce rossa internazionale. Questo da molto fastidio alla popolazione”.
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