Lapid vuole un ministro arabo per un governo israeliano del cambiamento
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Lapid vuole un ministro arabo per un governo israeliano del cambiamento

Il deputato Esawi Frej del partito Meretz, otterrebbe l'incarico di ministro per la cooperazione regionale, qualora l'esponente centrista riuscisse a formare l'esecutivo.

Yair Lapid
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25 Maggio 2021 - 15.19


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Una svolta per archiviare il dopo Netanyahu? Il governo del cambiamento in via di definizione da parte del leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, avrà anche un ministro arabo.

 Secondo quanto riferito al Jerusalem Post da fonti al corrente delle trattative in corso, il deputato Esawi Frej del partito Meretz, otterrebbe l’incarico di ministro per la cooperazione regionale, qualora Lapid riuscisse a formare l’esecutivo.

Durante il recente conflitto tra Israele e Hamas, che ha innescato violenze anche nelle città miste israeliane, Frej ha lanciato appelli alla solidarietà tra arabi ed ebrei, ricorda oggi il quotidiano: “In questo momento è vietato tacere! – ha dichiarato il deputato – l’anarchia nelle strade di Ramle, Lod e in altri luoghi minaccia la nostra esistenza come società. Ora abbiamo un compito come leader: impegnarci perchè torni la calma, favorire la comprensione tra arabi ed ebrei come vicini e non nemici. Per favore, rientrate nelle vostre case e fermate la violenza”.

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Lapid ha ricevuto il 5 maggio scorso dal presidente Reuven Rivlin il mandato di formare un nuovo governo, che scade il prossimo 2 giugno. In caso di fallimento, il mandato passerà alla Knesset, che avrà 21 giorni per cercare di dare vita a una coalizione di governo. In caso di fallimento, il parlamento dovrebbe indire nuove elezioni, le quinte a tenersi nell’arco di due anni e mezzo
Lapid ha annunciato di aver raggiunto un accordo di coalizione con il partito Yisrael Beytenu di Avigdor Liberman. L’intesa prevede che Liberman abbia l’incarico di ministro delle finanze.

Secondo il Jerusalem Post, il leader dell’opposizione sta cercando di raggiungere accordi con ogni partito in modo da presentare poi una squadra di governo già fatta al leader di Yamina, Naftali Bennett, che si è sfilato dalle trattative con Lapid durante la guerra tra Israele e Hamas.

In un incontro avuto ieri con il partito alla Knesset, Lapid ha promesso di “non lasciare nulla di intentato per dare vita a un governo”, riconoscendo però le difficoltà. 

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Secondo quanto precisato dal Times of Israel, l’intesa del partito di Lapid, Yesh Atid, con Blu e Bianco di Benny Gantz, il Labour, Yisrael Beytenu e Meretz può contare solo su 45 seggi. Per arrivare alla maggioranza di 61 seggi, Lapid ha bisogno di una combinazione di partiti di destra, Yamina e New Hope da un lato, e di partiti a maggioranza araba, Ra’am e Lista araba unita dall’altro.

Al momento il leader di New Hope, Gideon Sa’ar, si rifiuta di concludere accordi prima dell’adesione di Yamina. E Bennett, secondo il Jerusalem Post, continua ad escludere la partecipazione del proprio partito a un governo di cambiamento.

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