Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante l’apertura della 74esima Assemblea mondiale della sanità ha ricordato l’impegno degli operatori sanitari, che spesso purtroppo pagato con la vita, nella lotta a Covid-19.
“Per quasi 18 mesi, gli operatori sanitari e socio-sanitari di tutto il mondo hanno lavorato tra la vita e la morte, hanno salvato innumerevoli vite e hanno combattuto per altri che, nonostante i loro migliori sforzi, non ce l’hanno fatta.
Molti si sono infettati a loro volta e, sebbene le segnalazioni siano scarse, stimiamo che almeno 115.000 operatori abbiano pagato il prezzo più alto al servizio degli altri”.
“Operatori sanitari e socio-sanitari fanno cose eroiche – ha affermato Tedros – ma non sono super eroi. Sono umani come il resto di noi.
Sudano e giurano, ridono e piangono, hanno paura e speranza. Molti si sentono frustrati, impotenti e non protetti, per la mancanza di accesso ai dispositivi di protezione individuale e ai vaccini e agli strumenti per salvare vite umane. Dobbiamo loro così tanto – ha riconosciuto Tedros – eppure spesso, a livello globale, questi operatori non hanno ancora le protezioni, le attrezzature, la formazione, la paga dignitosa, le condizioni di lavoro sicure e il rispetto che meritano”.
“Ogni Stato membro deve proteggere la sua forza lavoro sanitaria e assistenziale e investire in essa con urgenza”, è l’appello di Tedros, che chiede di “prendere in considerazione due progetti di risoluzioni sul personale sanitario, adottarli e, soprattutto, attuarli in ogni Paese”.
Argomenti: covid-19