Le bombe israeliane su Gaza non risparmiano 61 bambini. E intanto Biden...
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Le bombe israeliane su Gaza non risparmiano 61 bambini. E intanto Biden...

Il ministero della sanità ha reso noto che in nove giorni di continui bombardamenti israeliani a Gaza sono rimaste uccise complessivamente 212 persone: 36 donne e 16 anziani e 61 bambini. I feriti sono stati 1400

Palestinesi sotto attacco a Gaza
Palestinesi sotto attacco a Gaza
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18 Maggio 2021 - 10.37


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Sembra molto lontano un cessate il fuoco a Gaza; il bilancio delle vittime è atroce: il ministero della sanità palestinese ha reso noto che in nove giorni di continui bombardamenti israeliani a Gaza sono rimaste uccise complessivamente 212 persone.

I morti includono, secondo il ministero, 61 bambini, 36 donne e 16 anziani. I feriti sono stati finora 1400. Una settimana di guerra e la tregua non si vede. Ma il presidente americano Joe Biden torna in campo, con una nuova telefonata al premier Benyamin Netanyahu mentre il conflitto va avanti tra ondate di razzi su Israele e pesanti attacchi alla Striscia.

Attacchi che hanno martellato – con nuove vittime – la rete di tunnel segreti di Hamas e colpito 9 abitazioni dei suoi comandanti, uccidendo Hussam Abu Harbid, capo della Jihad islamica nel nord della Striscia e mente dei lanci.

“Le istruzioni sono di continuare a colpire con durezza gli obiettivi del terrorismo”o ha detto il premier Benyamin Netanyahu al termine di consultazioni con i vertici militari, con lo Shin Bet e il Mossad. “Continueremo ad agire per quanto necessario per riportare calma e sicurezza – ha concluso – a tutti i cittadini di Israele”.

Distrutto da raid Israele l’unico laboratorio Covid a Gaza  Dopo il bombardamento israeliano che ha parzialmente distrutto la clinica al-Rimal, nel centro dell’omonima città di Gaza, l’unico laboratorio Covid-19 dell’intera Striscia non è più in grado di condurre i test di screening. Lo ha comunicato con un tweet l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). I raid israeliani minano gli sforzi del Ministero della Sanità di fronte all’epidemia di Covid non consentendo di seguire le persone infettate dal coronavirus e di continuare la campagna di vaccinazione, ha detto Ashraf al-Qodra, portavoce del ministero. Prima dell’escalation militare tra Hamas e Israele, le autorità di Gaza effettuavano una media di circa 1.600 test Covid al giorno con uno dei più alti tassi di positività al mondo (28%) con gli ospedali sopraffatti dal numero di pazienti. La Striscia di Gaza, che conta due milioni di abitanti, ha finora ricevuto 122.000 dosi di vaccini, più della metà delle quali non sono state ancora somministrate, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. I dati dell’Oms riferiscono di 103mila persone a cui è stato diagnosticato il contagio da Covid, compresi i quasi 9mila casi all’inizio degli scontri tra Hamas e Israele. In totale, il Covid ha ucciso più di 930 persone a Gaza secondo i dati ufficiali.

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Biden chiama Netanyahu, ‘supporto a cessate il fuoco’  Joe Biden ha telefonato al premier israeliano Benyamin Netanyahu, esprimendo “il suo sostegno per un cessate il fuoco” e discutendo “l’impegno Usa con l’Egitto e altri partner a questo scopo”.  Nella telefonata al premier israeliano, Biden ha “ribadito il suo fermo sostegno al diritto di Israele di difendersi contro gli indiscriminati attacchi di razzi”. I due presidenti “hanno discusso i progressi dell’esercito israeliano contro Hamas ed altri gruppi terroristici a Gaza”. Biden ha  poi”accolto positivamente gli sforzi per risolvere le violenze tra comunità e di portare la calma a Gerusalemme” e ha “incoraggiato Israele a fare ogni sforzo per garantire la protezione di civili innocenti”. E intanto gli Usa chiedono anche ad Israele di precisare la “giustificazione” dell’attacco alla Torre dei media a Gaza City dove erano ospitare tra le altri le sedi dell’Associated Press (che ha chiesto una “indagine indipendente” sull’accaduto) e di al Jazeera. L’intensa pressione diplomatica tuttavia non è riuscita finora a spegnere il fuoco del conflitto. L’America ha bloccato per la terza volta una possibile dichiarazione del Consiglio Onu in quanto non aiuterebbe gli sforzi diplomatici per porre fine all’escalation mentre il segretario di stato John Blinken è tornato ad insistere con forza sul fatto che Israeliani e Palestinesi fermino subito lo scontro.

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L’inviato di Biden a Gerusalemme e Ramallah, Hadi Amr ha incontrato – nella prima volta da mesi per un funzionario Usa – Abu Mazen. Gli Usa – ha chiesto il presidente palestinese – devono intervenire “per mettere fine alle aggressioni di Israele contro il popolo palestinese, fermare l’escalation e avviare sforzi per raggiungere una soluzione politica”. Il consigliere della sicurezza Usa Mike Sullivan ha parlato con il suo omologo israeliano Meir Ben Shabbat e anche con il governo egiziano, impegnato fortemente per la tregua.

Proprio il presidente egiziano al Sisi insieme a quello francese Emmanuel Macron hanno invocato la fine delle ostilità mentre da Ankara il presidente turco Recep Tayyip ha accusato Biden di “avere mani sporche di sangue per il suo sostegno ad Israele” ribadendo che non farà un “passo indietro nel sostegno ai palestinesi”. Fitte le telefonate anche con le altre cancellerie: Netanyahu ha sentito Angela Merkel ribaffermando che Hamas “sta compiendo un doppio crimine di guerra: lancia razzi sulla popolazione civile e usa i suoi cittadini come scudi umani”. Poi ha ringraziato la Germania per il suo appoggio a Israele e del suo diritto di difendersi dagli attacchi.

Sul campo la situazione resta, tuttavia, immutata Israele ha colpito ‘Metro’ la rete dei tunnel di Hamas nel nord della Striscia: 35 attacchi in oltre 20 minuti che hanno distrutto 15 chilometri di centri comando e depositi, i cui ingressi, secondo l’esercito, sono spesso nascosti negli edifici civili, in un caso anche sotto ad un asilo. Dall’inizio del conflitto, secondo il portavoce militare, sono stati circa 100 i chilometri di tunnel distrutti.

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Il bilancio delle vittime a Gaza – oramai in piena emergenza umanitaria – continua a salire: secondo i dati sono circa 200, di 58 sono – è stato spiegato – “bambini sotto i 18 anni”. Sotto gli attacchi sono morti 2 medici con le famiglie: uno è Ayman Abu al-Aouf, capo del dipartimento di medicina interna dell’ospedale Shifa, noto anche a livello internazionale. Alle vittime di Gaza, il ministero della salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha sommato anche “quelle dell’aggressione israeliana nei Territori Palestinesi e a Gerusalemme est” portando il totale complessivo, a 220. Con lo stesso metodo, l’Anp ha calcolato in oltre 5.000 i feriti: “3.728 feriti in Cisgiordania” e “1.300 a Gaza”.

Dall’avvio del conflitto dalla Striscia sono stati tirati 3.350 razzi con circa il 90% intercettato  A protezione della popolazione – dall’Iron Dome mentre erano diretti verso centri densamente abitati del sud e del centro del Paese. 460 di quei razzi sono ricaduti all’interno della Striscia. Ashkelon (dove ieri era stata centrata una sinagoga), Ashodod, Beer Sheva, Sderot e le comunità israeliane attorno a Gaza sono da giorni sotto costante lancio con la gente nei rifugi. Ad Ashdod, un razzo ha centrato un palazzo facendo 8 feriti. Le vittime restano 10, tra cui due bambini di 5 e 12 anni. 

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