Dopo la Georgia anche la Florida vara una legge elettorale che penalizza minoranze e afroamericani
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Dopo la Georgia anche la Florida vara una legge elettorale che penalizza minoranze e afroamericani

La scusa del governatore Ron DeSantis, grande alleato di Donald Trump è di impedire le frodi. In realtà si mettono ostacoli agli elettori democratici

Ron DeSantis e Donald Trump
Ron DeSantis e Donald Trump
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6 Maggio 2021 - 18.02


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La Florida, subito dopo la Georgia, ha approvato una legge elettorale che prevede restrizioni all’accesso al voto con l’obiettivo di “impedire ogni possibile frode”: questo è quanto ha dichiarato il governatore Ron DeSantis, grande alleato di Donald Trump.

Dalla Casa Bianca è già arrivata la condanna della nuova iniziativa dei repubblicani affermando che questa va nella “direzione sbagliata”.

“Non c’è una ragione legittima per cambiare le regole rendere ora più difficile votare – ha detto la vice portavoce Karine Jean Pierre – l’unica ragione per cambiare le regole è che non ti piacciono le persone che sono andate a votare”.

Dopo l’approvazione della controversa legge elettorale in Georgia, stato tradizionalmente repubblicano dove alle ultime elezioni si sono registrate vittorie democratiche grazie alla straordinari affluenza di afroamericani, Joe Biden ha bollato la legge come la “Jim Crow del 21esimo secolo”, riferendosi alle leggi alla base della segregazione razziale negli Usa. 

DeSantis ha firmato oggi la legge affermando che si tratta della “più forte misura per l’integrità delle elezioni” che vieta la raccolta delle schede per il voto per posta.
“Non permetteremo ai funzionari di partito di andare a mettere i voti in delle buste per poi scaricarli da qualche parte”, ha concluso.

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